Premio internazionale per i fotografi sardi Clelia Mattana e Vittorio Greggio

Importante riconoscimento per due fotografi sardi: Vittorio Greggio di Cagliari e Clelia Mattana di Assemini che hanno vinto il concorso fotografico internazionale #lovetheocean promosso dal brand Davidoff per sostenere il progetto “Pristine Seas” – dedicato alle aree marine incontaminate – voluto dalla prestigiosa testata National Geographic. La selezione era internazionale – alle spalle dei due cagliaritani si è piazzata una fotografa di New York – e si è combattuta sui social network. Per partecipare si dovevano caricare le foto sul proprio account Instagram o Facebook con gli hashtag #lovetheocean #whatmakestheocean. Numerosi i partecipanti fino ad arrivare alla scelta dei sei finalisti dove hanno prevalso Clelia Mattana e Vittorio Greggio, i nuovi #lovetheocean Ambassador per il 2016.

“Un prestigioso riconoscimento – dicono Clelia e Vittorio – ed entrambi saremo coinvolti per tutto il 2016 nelle attività social della Davidoff e come testimonial dell’iniziativa con lo scopo di far conoscere il progetto di protezione dei mari e spingere le persone ad esserne coinvolte”. Insomma arte ed ecologia. “È un progetto a cui tengo tantissimo perchè riguarda il mare che vivo come istruttore di windsurf, assistente alle regate e come fotografo” spiega Vittorio – questo il suo sito https://www.vittoriogreggio.com/ – che collabora con le più importanti testate nazionali dedicate al surf – 4windsurf, Riwmag, Windnews – ma i suoi scatti sono stati pubblicati anche anche su Gazzetta e Corriere dello Sport. Riwmag lo ha definito “uno dei migliori fotografi italiani di windsurf”.

Clelia Mattana è invece una travel blogger è ha all’attivo reportage in tutto il mondo – si possono scoprire nel suo sito https://www.keepcalmandtravel.com/ – dall’Africa all’Asia. Uno dei più recenti e molto toccante realizzato ad Auschwitz-Birkenau. Questa la sua presentazione sul blog: “Un mix italiano tra Bridget Jones e Indiana Jones, amante del mare e giramondo da 19 anni. A 35 anni ho lasciato un lavoro stabile e ha comprato un biglietto di sola andata per l’Asia. Non mi piace seguire le regole, ma non si può dire che io non segua i miei sogni!”.

 

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