Il restauro delle statue di Mont’e Prama riprenderà nei prossimi mesi nel Centro di restauro e conservazione di Li Punti, a Sassari. Lo ha annunciato il direttore della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Sassari e Nuoro, Maura Picciau, durante la presentazione del bilancio delle attività dell’anno appena trascorso. La ripresa dei lavori sui “giganti” fa parte di una delle azioni congiunte su cui farà perno la Scuola di alta formazione per il restauro che verrà istituita nei prossimi mesi e avrà sede proprio nella struttura sassarese. Per chi in Sardegna sogna di far tornare al loro antico splendore dipinti, oggetti in metallo o in ceramica, manufatti in pietra e mosaici, si apre quindi la possibilità di potersi formare e specializzarsi direttamente sull’Isola senza dover più andare nella penisola.
L’idea di una scuola di alta formazione risale a qualche anno fa, ma solo ora, grazie anche alla collaborazione di Regione e Provincia il progetto ha ripreso a camminare sino ad arrivare ad un protocollo d’intesa sottoscritto con importanti partner di livello internazionale quali l’Opificio delle pietre dure di Firenze e l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma, a cui si aggiungono il segretario regionale del Ministero dei Beni culturali e la soprintendenza di Cagliari-Oristano. L’accordo prevede, infatti, una serie di attività formative di scambio con l’istituto di restauro toscano attraverso stage professionalizzanti e tirocini. Per quanto riguarda invece Mont’e Prama, il lavoro si focalizzerà sui migliaia di frammenti provenienti dalle precedenti campagne archeologiche, ma non ricondotti alle statue del primo lotto ricomposto, ora in mostra tra Cabras e Cagliari. Sono, in sostanza, reperti ancora senza un’identità certa che devono essere verificati e riuniti alle statue in corso di scavo. “Alla base – come ha spiegato il direttore Monica Picciau – c’era il pensiero che il sapere tecnico e scientifico conseguito e sviluppato dal Centro di Li Punti al restauro del primo grande corpus scultoreo non dovesse andare disperso e si dovesse riprendere il cammino là dove si era interrotto: dai Giganti di Mont’e Prama e dalla volontà di dotare la Sardegna di una scuola di restauro di alto valore”.
Con quasi 5 mila metri quadri di cui 3 mila 500 quotidianamente in uso, a cui si aggiungeranno in seguito gli altri destinati alla futura scuola, il centro di Li Punti si configura come uno dei più avanzati dal punto di vista tecnologico, in quanto è possibile eseguire varie procedure conservative o diagnostiche: dai RX alle vasche di desalinizzazione; e molto presto, grazie ad un accordo tra le Università di Sassari e di Firenze, avrà anche un laboratorio per l’esame del DNA antico (leggi qui l’ultima scoperta). Come ha spiegato in chiusura il direttore Picciau: “L’intesa per Li Punti poggia sulla convinzione che la Sardegna possa offrire un mercato occupazionale interessante per i futuri restauratori, e che una scuola di alta formazione per il restauro rappresenti un’opportunità di sviluppo tecnico e scientifico per tutta l’isola”.
Francesco Bellu
Sul quinto numero di Sardinia Post Magazine un approfondimento, curato da Francesca Mulas, dedicato ai Giganti di Mont’e Prama che stanno insidiando il primato dei nuraghi nell’immaginario sardo. La rivista si trova nelle edicole della Sardegna ed è disponibile (anche in abbonamento o in versione digitale) attraverso la sezione shop del sito (qui il link).
