Nel sito di Serra Orrios di Dorgali, “Le Persiane Azzurre” di Simonetta Soro

Proseguono gli appuntamenti tra Dorgali e Bitti del cammino di “Identità Nuragiche”, progetto organizzato dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz il cui articolato programma prevede concerti, spettacoli e laboratori sviluppati con l’obiettivo di valorizzare i siti nuragici Serra Orrios, nell’altopiano del Gollei e il complesso di Romanzesu, luoghi che faranno da scenario alle attività proposte. Verrà recuperato la prossima domenica (26 agosto) lo spettacolo “Persiane Azzurre”, spettacolo previsto inizialmente per lo scorso 18 agosto, ma rinviato a causa della forte ondata di maltempo che ha colpito il centro Sardegna negli scorsi giorni. Appuntamento, quindi, alle 19.30 presso il sito di Serra Orrios a Dorgali, dove protagonisti saranno la cantante e attrice Simonetta Soro, accompagnata dalla mandola di Mauro Palmas e dal gruppo Tenore e Cuncordu di Orosei (nella foto). Il canto a tenore rappresenta la forma ancestrale della relazione tra musica e poesia, i suoni della natura tradotti in forma musicale all’origine e successivamente l’incontro con il logos. La parola, e più specificamente la parola poetica, trova in questo progetto una perfetta unione con la natura e si fa poi ritmo e suono. Questa dimensione arcaica, primigenia e potente si può confrontare con le dimensioni contemporanee della poesia e della musica sarda? E queste dimensioni sono altrettanto potenti? Ed è possibile per queste forme che esprimono la contemporaneità stabilire una relazione con le proprie origini? A questi interrogativi proveranno a rispondere gli artisti attraverso questo nuovo progetto, nato da una idea di Simonetta Soro, che mette a confronto diretto il canto poetico più antico, immutabile della nostra terra, e le voci di autori viventi, che esprimono la complessità e le sfaccettature del mondo attuale attraverso la poesia e la musica. Un confronto che ci porta in una direzione inattesa: perché se da un lato conosciamo il carattere granitico della tradizione, sappiamo anche che la sua longevità risiede proprio nella capacità di aprirsi verso nuovi contenuti. Cosi come la sfida della contemporaneità non è solo elaborazione ed espressione del nuovo, ma costante ricerca e confronto con le tracce della memoria dimenticata. Il ponte che stabilisce una relazione di continuità all’interno del progetto, tra suoni antichi e nuove parole, è rappresentato dalla musica, capace di mantener viva la tradizione facendola evolvere attraverso un legame autentico e non folclorico con le proprie radici. E avere un legame autentico con le proprie radici è prima di tutto consapevolezza della delicatissima dinamica che intreccia costantemente passato e presente. Memoria e visione del futuro.

Tra jazz e tradizione si muoverà la tappa di giovedì 6 settembre alle 19.30 nel complesso di Romanzesu a Bitti dove è atteso, infatti, Gavino Murgia per recuperare il concerto rinviato per maltempo lo scorso 17 agosto. L’eclettico sassofonista e polistrumentista sardo si esibirà affiancato da Marcello Peghin alla chitarra, Jarrod Cagwin alla batteria e dal Tenore Vitzichesu di Bitti, sul filo conduttore che parte dagli studi sulla voce da lui compiuti negli anni, passando per il canto a tenore e le imprescindibili commistioni con la musica jazz. Il canto a tenore è nelle corde di Gavino Murgia, che l’ha studiato e praticato fin dall’adolescenza nel ruolo di Bassu, affiancandolo allo studio tradizionale delle Launeddas, strumenti appartenenti al suo bagaglio musicale nel quale annovera, oltre il sax soprano e tenore, anche il sax baritono, i flauti e il duduk.

Identità Nuragiche vivrà la sua coda finale con gli appuntamenti previsti nei giorni 1, 2, 3, 7 e 8 settembre tra Bitti e Dorgali con lo spettacolo Shardana a cura di Theandric Teatro Nonviolento. La rappresentazione itinerante Shardana è una produzione modulare che prevede l’utilizzo delle tecniche del teatro sensoriale e un’immersione nella fisicità degli spazi visitati, oltre a percorsi di indutainment. Lo scopo è quello di consentire una conoscenza più approfondita della cultura nuragica con la ricostruzione dei riti e della vita quotidiana degli abitanti. Attraverso azioni rituali e narrazioni, gli spettatori partecipano in prima persona allo spettacolo interattivo, sotto la guida dei tre attori, officianti dei riti. Sono previste diverse tappe, disseminate lungo il percorso dei siti archeologici Romanzesu (Bitti) e Serra Orrios (Dorgali). Ogni tappa ha una propria specificità, legata alle caratteristiche del sito che ospita la messa in scena e dei suoi diversi ambienti. La regia di Maria Virginia Siriu è affiancata da una partitura musicale sperimentale a cura di Gavino Murgia, mentre i costumi degli Shardana sono basati sulle ricostruizioni a opera dell’Associazione Tzur, con la consulenza di Angela Demontis, curatrice della mostra “Il popolo di bronzo”. Le tappe di Shardana sono previste per i giorni 1, 2 e 3 settembre alle 11.30 e alle 19.30 presso il complesso di Romanzesu a Bitti e nei giorni del 7 e 8 settembre alle 11.30 e alle 19.30 presso il sito di Serra Orrios a Dorgali. Per biglietti, informazioni e prenotazioni scrivere alla mail info@formaepoesianeljazz., visitare la pagina sul sito del progetto (www.) www.boxol.it o chiamare il Box Office ai numeri 070657428 o al numero dedicato 070 4513104.

 

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