“Questa è una canzone sull’attraversare i confini”, dice a un certo punto Thurston Moore prima di accompagnare il pubblico di Sa*Rock festival in un lungo e allucinatorio viaggio tra cavalcata rock, svisate di chitarra, rumorismo e sperimentazione. “I confini non esistono, che siano illegali o legali non importa perché ciò che conta è l’umanità”, ha aggiunto. E anche se il suo sembra essere un chiaro riferimento politico, l’idea che i confini non esistano in fondo può essere applicata anche alla sua musica: dal noise al post punk fino al post rock e al folk, ha lasciato un segno profondo dagli anni Ottanta a oggi, dai Sonic Youth – ovvero una delle più importanti e influenti band rock di sempre – alle numerose collaborazioni fino ai lavori solisti più recenti. Il chitarrista newyorkese ha chiuso la prima data del festival a Sarroch – nella cornice di Villa Satta – con un live di grande impatto. Si è mosso perfettamente a suo agio facendo con la chitarra tutto quello che voleva: la ‘grattugiava’, la pizzicava con eleganza, la scuoteva, ci danzava, a volte la sollevava in aria e sembrava quasi baciarla. Con quell’aria sciolta e cool di un “mito” del rock che ha la solita aria da eterno ragazzo e si concede tranquillamente alle chiacchiere con i fan arrivati ad ascoltarlo.
La prima giornata del festival – organizzato da Mis Factory – ha avuto anche altri protagonisti. In apertura le Lili, ex Lilies on Mars, duo sulcitano che nella nuova incarnazione ha virato decisamente su una contaminazione tra elettronica – anche da club – e nuovo pop in italiano. Sul palco si sono presentate in formazione a tre portando i brani del loro album d’esordio uscito per Garrincha, Spaziotempo. E poi Daniela Pes, fresca vincitrice del Premio Tenco come migliore esordio italiano dell’anno, con una performance notevole che ha lasciato senza fiato il pubblico del festival. La sua musica è densa, austera, enigmatica come le parole che canta (un misto di gallurese arcaico, italiano e termini inesistenti), tra momenti più dilatati ed esplosioni, percussioni e spazi intimi su cui la cantante di Tempio apre squarci di grande intensità.
Oggi sarà la volta degli Studio Murena, giovane ensemble milanese tra i più innovativi e in vista della scena musicale indipendente italiana presenteranno il loro secondo album (contenente feat. con Paolo Fresu, Ghemon e molti altri); prima di loro Generic Animal, eclettico progetto musicale di Luca Galizia che spazia tra l’indie e la musica elettronica, in un crossover ricco di interessanti sfumature; sul palco del festival in apertura della seconda giornata un progetto made in Sardinia (direttamente da Berchidda) a firma di due giovanissimi e talentuosi musicisti di ambito jazz: Nanni Gaias e Giuseppe Spanu.
La terza serata, sabato 22 luglio, vedrà sul palco – dopo parecchi anni di assenza – il ritorno di una rock band romana d’eccezione, Bud Spencer Blues Explosion. Il duo composto da Viterbini e Petulicchio torna con un nuovo progetto discografico e un tour italiano che fa tappa in esclusiva a Sarroch; prima di loro i King Howl, storica e affermata band blues-stoner rock sarda capitanata da Diego Pani fresca di una nuova uscita discografica; sul palco anche il duo cuneese de I Boschi Bruciano con il loro alternative-rock moderno e di grande impatto; ad aprire le danze della terza giornata The Hurricanes, band di nuovissima formazione che omaggia il sound punk-rock americano, con intense melodie e ritmiche serrate.
