Fede, spettacolo e tradizione: a Oristano è il giorno della Sartiglia

Tutto è pronto a Oristano per la Sartiglia, la grande corsa equestre che si svolge ogni anno da oltre cinque secoli nei giorni di domenica e martedì di carnevale. Domenica 11 febbraio è il giorno della Sartiglia del Gremio dei Contadini, guidato dal Componidori Antonio Giandolfi, sotto la protezione di San Giovanni Battista, martedì 13 si svolge quella del Gremio dei Falegnami, capocorsa Andrea Solinas, protetta da San Giuseppe. Accanto ai due Componidoris correranno i cavalieri riccamente vestiti con gli abiti della tradizione sarda e spagnola, mentre il ritmo delle celebrazioni e della corsa sarà scandito da tamburini e trombettieri. I momenti più suggestivi della giornata saranno la corsa alla stella, con l’obiettivo di centrare con spade e stocco una stella d’argento sospesa su un nastro verde, e le pariglie, acrobazie a cavallo del pomeriggio.

Sarà una Sartiglia a numero chiuso. Ecco le misure di sicurezza

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L’appuntamento, oggi candidato a diventare patrimonio dell’Unesco, vanta una storia di oltre cinquecento anni: i primi documenti su una Sortilla in onore dell’Imperatore Carlo V, custoditi nell’archivio storico cittadino, risalgono al 1547 ma le sue origini sono certamente da ricondurre alle gare equestri medievali.

La Sartiglia si svolge secondo un rituale preciso: tutto ha inizio alle 10 in piazza del Comune, quando il banditore, quest’anno impersonato da Sandro Piras, legge l’antico bando con cui si invita il popolo ad assistere alla Sartiglia: E si ettada unu bandu, Amadu Populu de Aristanis, siat a tottus notoriu chi Nos Pro Sa Gracia de Deo Sindigu de Aristanis, Conti de Goceano, Bisconti di Basso, Volendo provvediri ass’utili e nobili divertimentu de tottus sos fidelis subytos nostros e de totas sa Curadorias de Sardynia habemos deliberadu de faghere, segundu sa antiga consumanza, e pro tanto ordinamus: Si fazzat un laudabile giostra, ovvero Sartilla, tra donnos, donnicellos, lieros e mannos homines, sa prova de ispada e de lanza, ovveru de vara aragonesa shat a tenner oe (dominiga e martis) de Carrasegare a denante sa seu de Santa Maria nostra protettora, et hat a essere prinzipiada a s’ ora terza de Nostro Signore, a cumandu e ordini de su Mastru Componidore, dae Nos destinadu. Ordinamus chi su Binchidore siat alloradu et s’appat su premiu de manu de Nos Sindigu sia custa a tottus notoriu”. 

Alle 12 c’è l’atteso momento della Vestizione nella sede del Gremio, a cui si accede solo su invito: su Componidori viene vestito dalle massaieddas e dalla massaia manna. Indosserà una camicia bianca arricchita da nastri colorati, pantaloni e giacca, e avrà il capo coperto da un cilindro. Su Componidori del Gremio dei Contadini avrà una maschera color terra, quello dei Falegnami una maschera bianca. Simbolo, infine, del capocorsa sarà infine sa pippia ‘e maju, un buquet di viole con cui saluterà e benedirà, oltre ai presenti, il pubblico accorso per la Sartiglia.

Dopo la Vestizione, alle 13,15 i 120 cavalieri accompagnati da tamburini e trombettieri si muovono in corteo verso via Duomo, ‘sa seu de Santa Maria’, dove correranno con la spada alla conquista della stella d’argento, simbolo di prosperità e buon auspicio per il nuovo anno.
Alle 13,30, con il triplice incrocio di spade tra su Componidori e il suo secondo sotto il nastro verde della stella, ha inizio la corsa. La prima discesa è quella de su Componidori, seguiranno gli altri cavalieri. La corsa si chiude con sa Remada, spettacolare ultima discesa del capocorsa che corre sdraiato supino sul cavallo. Dopo sa Remada il corteo dei cavalieri si dirige verso via Mazzini, dove dalle 16.30 si svolgono le pariglie, spericolate acrobazie a cavallo che partono dal tunnel di Su Brocci.
Ormai all’imbrunire, i cavalieri, ancora seguiti dal ritmo di trombe e percussioni, si dirigono verso la sede del Gremio dove ci sarà la svestizione de su Componidori. Levati il cilindro e il velo, il rullo dei tamburi segna il momento in cui viene tolta la maschera. Da quel momento il gremio, i cavalieri e tutti i presenti si recano da lui per salutarlo e congratularsi.

Francesca Mulas

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