C’è tutto il dramma del “Novecento” negli scatti in b/n in scena all’Exma

Si intitola NOVECENTO, il nuovo progetto artistico di Antonello Fresu a cura di Giannella Demuro e Ivo Serafino Fenu, realizzato in collaborazione con il PAV – Progetto Arti Visive dell’Associazione culturale Time in Jazz. La mostra, che sarà inaugurata il 18 dicembre, mira a rileggere il cosiddetto “secolo breve” attraverso le sue più importanti vicende belliche che, a livello planetario, ne hanno scandito, come una dolorosa “danza macabra”, il suo percorso umano e temporale. In questa prospettiva il Novecento è parso, viceversa, interminabile, tanto da proiettare, ancor oggi, le sue ombre lunghissime e funeree. Fallimento della civiltà del secolo appena passato, che non ha potuto impedire guerre e stermini, e che, anzi, più di altri, può essere ricordato come il secolo delle grandi stragi.

Le grandi immagini che occupano la Sala delle Volte, provengono dagli archivi dei maggiori musei mondiali di storia e di fotografia, da archivi privati d’epoca o dall’iconografia familiare delle riviste di propaganda del tempo, ma anche, le più recenti, dal serbatoio infinito della “rete”, rielaborate attraverso la tecnica del “pop-up”, tecnica prettamente infantile che Antonello Fresu ha adottato per descrivere l’amara disillusione dell’innocenza infantile di fronte alla tragica brutalità del mondo.

Un secolo, il Novecento, che nell’esposizione allestita all’EXMA di Cagliari, è rievocato anche dall’imponente installazione “Tredicimilaottocento”, che accoglie i visitatori della mostra con lo scorrere, lento e inesorabile, di un numero infinito di nomi e di impalpabili memorie di un’intera generazione che la Grande Guerra ha cancellato dall’Isola, strappando migliaia di adolescenti, giovani e padri di famiglia alla terra e agli affetti.

È, invece, una delicata evocazione della Seconda Guerra in Sardegna, quella affidata agli sbiaditi fotogrammi della storica Processione di Sant’Efisio subito dopo i bombardamenti sulla città di Cagliari: immagini delle macerie di una Guerra che non ha lasciato indenne neanche l’Isola e che chiudono il percorso di una mostra che, sebbene racconti le grandi tragedie del secolo appena passato, offre un monito di inquietante attualità.

I diversi conflitti mondiali, i protagonisti, le “menti”, i carnefici e le vittime – entrambi burattini eterodiretti, seppur con ruoli e responsabilità affatto differenti – rivivono e si raccontano in un percorso à rebours anche attraverso le immagini di repertorio di un foto-giornale quale fu Life e di quelle apparse su Tempo, che al settimanale statunitense si ispirò e della cui cura grafica si occupò Bruno Munari, non a caso maestro della contaminazione tra parola e immagine.

Mediante la tecnica del “pop-up”, mutuata dall’editoria per l’infanzia, innocente quanto depistante, la guerra e i suoi disastri si staccano dal fondo neutro e piatto di una storia raccontata in modo cronachistico e distante e riacquistano quell’ineluttabile tragicità e quell’inquietante attualità che solo l’arte, assieme alla vita, sanno e possono restituire. La mostra, che rimarrà aperta fino al 21 febbraio 2016, si inserisce nella celebrazioni che fino al 2018 ricorderanno in tutta Italia gli avvenimenti drammatici e luttuosi del primo conflitto mondiale.

 

NOVECENTO è curata da Giannella Demuro e Ivo Serafino Fenu e sarà accompagnata da un catalogo a colori, con testi critici dei curatori e una riflessione dello scrittore Salvatore Mannuzzu, per le Edizioni PAV/Time in Jazz, che verrà presentato al pubblico nel corso della mostra.

La mostra NOVECENTO di Antonello Fresu è realizzata con il patrocinio e contributo della Fondazione Banco di Sardegna, in collaborazione con il Consorzio Camù – Centri d’Arte e Musei per EXMA – Exhibiting and Moving Arts, il PAV – Progetto Arti Visive dell’associazione culturale Time in Jazz e dell’Associazione culturale isolasenzatitolo.

Diverse le ATTIVITÀ DIDATTICHE, realizzate sia in collaborazione con i partner del progetto EXMA, sia con altri operatori culturali. Dall’8 Gennaio il giovedì per le scuole e il venerdì per i gruppi, il laboratorio Cose da non fare mai, a cura dello storico dell’arte e esperto di didattica museale Marco Peri. Le guerre del Novecento diverranno il punto di partenza per riflettere sul conflitto nei nostri giorni, ma soprattutto un’occasione per costruire insieme uno spazio di “dialogo” contro ogni inutile guerra.

Il 16 e 17 Gennaio900 Frequenze, a cura di Spaziomusica Didattica, ideato e condotto da Alessandra Seggi, Sandra Ruggeri e Francesca Romana Motzo. Tramite attività pratiche musicali, individuali e di gruppo, ripercorreremo i passi della nostra identità sonora. Il lavoro culminerà nel Concerto ad occhi chiusi, una performance sonoro-musicale per un pubblico bendato che vivrà l’esperienza privilegiando totalmente la percezione uditiva.

Inoltre, in collaborazione con la libreria Tuttestorie, saranno proposte alle scolaresche le presentazioni dei libri La Guerra di Tony, di Fabrizio Lo Bianco e Berlin di Fabio Geda.

Tutta la programmazione sarà arricchita da nuovi eventi e saranno sempre disponibili, su prenotazione sia per scolaresche che per il pubblico libero, le visite guidate alla mostra.

Altri progetti didattici sono previsti, nel corso della mostra, a cura dei soggetti  partner del progetto EXMA – EXhibiting And Moving Arts.

 

ANTONELLO FRESU, psichiatra e psicanalista, si occupa da tempo di arte contemporanea come curatore di mostre ed eventi espositivi. A partire dal 2004 inizia ad esporre prendendo parte alle mostre e rassegne del PAV, il Progetto Arti Visive di Time in Jazz, con opere video, fotografie, installazioni, performance e progetti multimediali, firmando le opere con lo pseudonimo Nero Project. Pur avendo sviluppato un percorso di ricerca fortemente connotato, autonomo e coerente, riconducibile al recente scenario visivo contemporaneo, Antonello Fresu percepisce il proprio fare artistico come processo collettivo e non è raro, pertanto, nel suo lavoro, imbattersi in opere corali, dominate da una pluralità di voci e di presenze. Dopo aver partecipato a diverse mostre collettive in Sardegna a partire dal 2004, nel 2012, tiene la sua prima mostra personale, Offrimi il cuore, imponente e suggestivo progetto multimediale la cui realizzazione ha richiesto ben cinque anni, in cui convivono arte visiva, musica, video e performance, presentato in anteprima prima all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con il patrocinio del Comune di Roma e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, poi in Svizzera e Belgio e, recentemente, al MAXXI di Roma e a Pavullo nel Frignano (MO).

 

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