Bosa, prosegue il Festival Cantiere Teatrale: martedì in scena “Oxidiana”

Prosegue a Bosa la XXII edizione del Festival Cantiere di Lavoro Teatrale: martedì 26 settembre il secondo di sei giorni di spettacoli, musica e laboratori organizzati da Progetti Carpe Diem, per la direzione artistica e organizzativa di Franco Marzocchi eAurora Aru.

Nel chiostro del Convento dei Cappuccini, alle 19,30, uno spettacolo molto atteso che fa ritorno a Bosa dopo aver convinto e impressionato alcuni dei più prestigiosi festival internazionali, dal Fabbrica Europa di Firenze e alla rassegna AnticorpiXL di Ravenna. La compagnia Prendashaneseaux presenta “Oxidiana”, spettacolo di teatro danza nato da un’idea del talento bosano Antonio Bissiri, sviluppato in residenza a Pau e presentato in prestigiose rassegne  nazionali e internazionali. Sul palco, insieme a Bissiri, anche Chiara Toniutti BertiniMiriam Re, e Salvatore Sciancalepore. Per “Oxidiana” un ritorno a casa denso di emozioni.

Lo spettacolo. Pau è un paese ai piedi del Monte Arci e rappresenta una delle più significative sorgenti di Ossidiana del Meditetraneo. In questo luogo, durante la residenza artistica “Terre dal Cuore di Vetro”, di Progetti Carpe Diem, nasce “Oxidiana”. Spiega Antonio Bissiri: “Dopo l’affascinante racconto, riportatoci dalle archeologhe che gestiscono attualmente il Museo dell’Ossidiana di Pau, è scaturito il desiderio di provare a raccontare gli aspetti più interessanti che rendono questo vetro, unico nel suo genere”. Il corpo in questa ricerca, si mette a disposizione per sperimentare le particolari condizioni che sono all’origine di questa rara e singolare materia, nel tentativo di riportare alla luce e di conferire un nuovo valore alla complessità degli aspetti che ruotano attorno a questo vetro; attraversandone le valenze geologiche, archeologiche ed energetiche legate agli studi nell’ambito della cristalloterapia. L’ossidiana è un vetro vulcanico, le specifiche condizioni di raffreddamento rapido della lava sono all’origine della sua omogeneità strutturale e della sua vetrosità.

“Questo primo dialogo con il vetro – prosegue Bissiri – sposta la nostra attenzione sul tema del tempo e delle consistenze in costante relazione fra loro. Il riflesso è un’altra delle caratteristiche dell’ossidiana, essa però non riflette come uno specchio, ma restituisce un’immagine indefinita e amorfa; Il riflesso di se stessi, ma anche la continua dualità cui l’individuo è inesorabilmente costretto, in cui ciascuna delle due parti può essere compresa solo in relazione al tutto. L’Ossidiana da sempre considerata fra gli elementi più significativi nell’ambito della cristalloterapia, viene utilizzata per fare emergere le proprie paure così da poterle affrontare e poterle superare aspirando a raggiungere l’integrità”.

Il programma. Il Festival Cantiere prosegue sempre a Bosa mercoledì 27 settembre: si comincia alle 18,30 al chiostro del Convento dei Cappuccini con “Le notti bianche, viaggio sonoro nel capolavoro di Dostoevskij”: in scena il primo e il secondo dei quattro capitoli pensati da Tamara Balducci (regista, attrice, e direttrice artistica del progetto Città Visibili di Rimini) che ha curato regia e drammaturgia e che sarà sul palco insieme a Michele Di Giacomo. A seguire, protagonista la chitarra di Francesco Morittu con il suo “Notte in bilico, viaggio musicale attraverso le fantasie e altri inganni”. Alle 20,15 il secondo e terzo capitolo de “Le notti bianche”, mentre in chiusura (alle 21,30) una nuova produzione di Progetti Carpe Diem: “Il Pratone della Casilina”, intenso reading pasoliniano proposto da Alessandro Baldinotti e rivolto unicamente a un pubblico adulto, tratto da Petrolio, ultimo romanzo di Pier Paolo Pasolini rimasto incompiuto per il sopraggiungere della tragica morte dello scrittore.

Dal giovedì 28 settembre il festival si sposta a Monteleone Rocca Doria: in apertura, alle 19,30, appuntamento al Castello dei Doria con la prima in Sardegna per “La sorella di Gesù Cristo” (Premio Rete Critica 2016 come Migliore spettacolo), di e con Oscar De Summa, uno degli esponenti di punta del nuovo teatro italiano (Premio Mariangela Melato 2017). Una storia semplice e terribile quella raccontata da De Summa: una ragazza prende in mano una pistola Smith & Wesson 9 millimetri e attraversa tutto il paese per andare a sparare al ragazzo che, la sera prima, il venerdì santo della passione, l’ha costretta a subire una violenza. Alle 21,30, alla Locanda Minerva, va in scena “Fanciulle”, uno studio sulla liberazione sessuale delle ragazze a cura di Franco Marzocchi e Lavinia Amisich, con Giusi Merli e Alessandro Baldinotti.

Venerdì 29 settembre, alle 18,00 al Belvedere della Regina, apertura affidata alla riproposizione de “Le notti bianche” (primo e secondo capitolo), mentre alle 19,30 nuovo appuntamento in piazza Chiesa con Principio Attivo Teatro e il suo “La bicicletta rossa”, spettacolo pluripremiato (migliore drammaturgia al Premio Eolo Awards e menzione al Festival Festebà di Ferrara) che racconta una fiaba moderna a metà tra echi del teatro di Edoardo e la visionarietà noir di Tim Burton.

Sabato 30 settembre, infine, si comincia alle 16,00 con “Il Sud è un canto”, concerto per chitarra e voce di Leone Marco Bartolo in programma alla Locanda Minerva. Alle 18,00 il terzo e quarto capitolo de “Le notti bianche”, al Belvedere Regina. Mentre alle 20,00, al Castello dei Doria, Alessandro Baldinotti porta in scena “Freaks K.”, libero adattamento dai racconti di Kafka in cui emerge con forza la vivissima attualità della prosa dello scrittore di Praga, che avvince lo spettatore nelle mostruose allegorie di allucinanti incubi, di invenzioni drammaticamente “umoristiche”. Il Festival cantiere si conclude alle 22,00 con una festa in musica e il concerto di Azzurra Parisi e il suo ensemble (con Federica Parisi, Mauro Laconi, Gianrico Manca, Alessandro Atzori e Marco Argiolas).

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