Vendetta tra senegalesi nello stabile del porto. Verifiche del Comune: “Troppi abusivi”

Emergenza casa a Cagliari. Dopo l’incendio di ieri, per una vendetta tra senegalesi, il Comune ha fatto partire i controlli rilevando un numero eccessivo di locali occupati abusivamente. Dalla ricognizione è risultato che ci sono irregolarità nella scuola Alagon del quartiere San Michele, nell’ex stallaggio Meloni di viale Trieste, nella “casaccia” di viale Buoncammino. Intanto è stata trovata una residenza alternativa per i migranti che vivevano nello stabile in via Riva di Ponente, proprietà della Regione e andato distrutto dopo il fuoco appiccato ieri mattina.

Proprio su quest’ultimo fronte, dodici dei trenta migranti che abitavano lì, tutti con regolare permesso di soggiorno, sono da ieri “ospitati in strutture di pertinenza comunale”, hanno fatto sapere dal Municipio; per altri tre, sempre regolari e richiedenti protezione internazionale, è stata trovata una soluzione nei Centri di accoglienza straordinari gestiti dalla Prefettura.

Diversa la situazione per i quindici che stavano a Cagliari illegalmente: tre sono stati accompagnati al Cpr per essere rimpatriati nel Paese d’origine, mentre ad altri 12 è stato consegnato il foglio di via per lasciare il territorio italiano entro sette giorni.

Quanto alle occupazioni abusive degli stabili comunali, è stato il consigliere Marcello Polastri a fare il ‘censimento’. “In città – ha detto – vivono persone che vanno aiutate umanamente e ancor prima identificate, come prevede la legge. Soprattutto vicino al porto, tutta la città sapeva che quei tetti sgangherati e pericolanti davano da più di un decennio un riparo a chi arriva a Cagliari in condizioni disperate e di miseria. Purtroppo – ha aggiunto Polastri – questa situazione non è isolata. Bisogna trovare una soluzione”.

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