Vaccinazione contro la Blue Tongue, in provincia di Sassari bilancio positivo

La campagna di vaccinazione 2015 per la Blue Tongue registra il segno positivo. Il bilancio stilato dal Servizio di sanità Animale del Dipartimento di prevenzione della Asl di Sassari conferma che al 31 luglio il risultato dello scorso anno è stato raggiunto e superato. La profilassi ha interessato l’80 per cento delle aziende ovine registrate (2.300 su 2.900) con circa 800mila interventi vaccinali e 640mila capi sottoposti a vaccinazione su circa 820.000 censiti. I dati sono stati forniti dall’Azienda sanitaria turritana.

“Questo risultato è dovuto alla professionalità, competenza e autorevolezza dei veterinari dirigenti del Servizio Asl e dei veterinari liberi professionisti appositamente incaricati, ma sopratutto alla disponibilità e alla collaborazione degli allevatori e delle loro organizzazioni professionali che hanno capito da subito l’importanza di questa campagna di profilassi”, ha commentato del direttore del Dipartimento di prevenzione Franco Sgarangella.

“Nel 2013 furono quasi 5mila i focolai di Blue Tongue in Sardegna, con circa 100mila capi morti e danni indiretti ingentissimi con ritardi nei parti, aborti e calo della produzione – ricorda Sgarangella -. Il nostro obiettivo sin dalla prima campagna di vaccinazione è stato quello di evitare un’epidemia, garantire la movimentazione degli animali in Sardegna ma sopratutto la vendita di migliaia di vitelli al di fuori dell’isola per il ristallo”.

La situazione è monitorata continuamente attraverso gli animali sentinella, capi appositamente non vaccinati e quindi predisposti ad infezione. “Abbiamo eradicato i sierotipi 2 e 4 grazie ad una vaccinazione di massa – continua Sgarangella -. Nel territorio della Asl di Sassari non si sono verificati focolai nonostante il virus stesse in qualche modo circolando”. Grazie a questo risultato gli allevatori hanno potuto movimentare gli animali e vendere anche fuori dalla Sardegna oltre 25mila capi.

Il Dipartimento di prevenzione prosegue nella sua azione: l’obiettivo strategico resta quello di sconfiggere una volta per tutte il virus BTV1. “Questo ci consentirebbe di ridurre le vaccinazioni e garantire le vendite degli animali”, è l’auspicio del Dipartimento di prevenzione. Per raggiungere l’obiettivo occorrono almeno tre anni di copertura immunitaria importante delle specie suscettibili della malattia e quindi possibile serbatoio del virus. L’appello del Servizio di Sanità Animale della ASL è rivolto agli allevatori ancora diffidenti.

“È fondamentale che tutti aderiscano alla campagna di profilassi. I nostri veterinari stanno operando nel territorio e sono a disposizione degli allevatori. Stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze attraverso riunioni, sms, telefonate e tutta la comunicazione possibile”, confermano dalla sede di via Rizzeddu. “Grazie alla fattiva collaborazione di molti sindaci della provincia, diverse resistenze sono state superate”. Naturalmente per chi non dovesse mettersi in regola vige la possibilità dei comuni di emanare l’ordinanza: “Non possiamo rischiare di pregiudicare l’enorme lavoro svolto per l’irresponsabilità di pochi elementi”.

 

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