Università: a Cagliari sindacati sul piede di guerra: “Diserteremo inaugurazione”

“Personale ridotto, salari ristretti, aggiornamento professionale quasi azzerato e un’organizzazione del lavoro penalizzante”, secondo i sindacati per l’Università di Cagliari (martedì si inaugura il nuovo Anno Accademico) c’è poco da festeggiare. Rsu, Flc Cgil, Cisl Università, Uil Rua, Csa Cisal, Confsal Cisapuni diserteranno la cerimonia e spiegheranno, fuori dal palazzo di via Università, la loro posizione in un documento che sarà diffuso in concomitanza con il via ufficiale alla nuova stagione, l’ultima con il rettore Giovanni Melis alla guida dell’ateneo. Per i sindacati “diritto allo studio e sostegno pubblico sono ormai parole vuote per oltre la metà degli studenti”. Il riferimento, il sostegno e la piena condivisione delle battaglie dei movimenti studenteschi da parte dei lavoratori, va agli “idonei non beneficiari” di borse di studio, “una nuova ma ormai consolidata categoria di senza diritti”. Dura la posizione dei sindacati a 48 ore dalla cerimonia: “Certo non sfugge alle rappresentanze sindacali il fatto che il quadro sia pesantemente condizionato dalle leggi nazionali, Gelmini prima e legge di stabilità oggi, ma l’accusa che muovono al rettore è di aver fatto scelte persino peggiorative rispetto a quelle leggi, scelte che altri atenei non hanno fatto”. Ma si guarda al futuro: “Ora che l’Università imbocca la strada verso le elezioni del nuovo rettore, nelle quali il voto dei lavoratori pesa il 15%, va da sé che protesta e rivendicazioni suonino anche come un appello a chi verrà, perché gli errori del passato non siano reiterati”.