Una polmonite scambiata per tonsillite: medici a processo per il bimbo morto

Se i medici del pronto soccorso dell’ospedale Segni di Ozieri avessero riconosciuto, e trattato adeguatamente, i sintomi (febbre molto alta e tosse) quel bimbo di 17 mesi si sarebbe potuto salvare. Per la Procura di Sassari, Gian Piero Corrò il bimbo di Alà dei Sardi morto a febbraio del 2018, avrebbe potuto salvarsi se i medici avessero riconosciuto una polmonite infettiva a focolai disseminati, invece di scambiarla per una tonsillite acuta. Ieri mattina, come riporta il quotidiano La Nuova Sardegna, il giudice dell’udienza preliminare Carmela Rita Serra ha rinviato a giudizio le due dottoresse, una in servizio al pronto soccorso del Segni e l’altra in Pediatria, che visitarono il bambino.

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Per il sostituto procuratore della Repubblica, Enrica Angioni, titolare dell’inchiesta, i due medici non approfondirono i sintomi presentati dal piccolo e non raccolsero né valorizzarono in modo adeguato i dati anamnestici. Ieri mattina durante l’udienza i familiari del bambino (rappresentati dagli avvocati Sergio Milia e Maria Claudia Pinna) hanno rinunciato alla costituzione di parte civile nel processo, che si celebrerà a fine marzo davanti al giudice monocratico Elena Meloni, e annunciato una richiesta risarcitoria in sede civile.

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