Uccise a Tortolì per lo sconfinamento di un cavallo, condanna aumenta in appello

Dieci anni di carcere invece dei nove anni e quattro mesi del primo grado. La Corte d’Assise d’Appello di Cagliari ha riformato la sentenza del Gup del tribunale di Lanusei, Paola Murru, infliggendo otto mesi di reclusione in più ad Aldo Doa, il muratore di Arzana, di 57 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio di Silverio Usai, pregiudicato di 31 anni assassinato a Tortolì, nella zona industriale di Baccasara, la sera del 12 aprile 2014. Dopo una breve camera di consiglio, il collegio presieduto da Grazia Corradini ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Michele Incani e dell’avvocato di parte civile Gian Mario Fattacciu.

Confermata invece l’assoluzione del primo grado, per non aver commesso il fatto, dall’accusa di porto d’arma: Doa, difeso da Marcello Caddori, in base alla sentenza, non aveva portato la pistola nel luogo del delitto. Nel primo processo gli avvocati dell’imputato si erano appellati alla legittima difesa: secondo il legale il colpo mortale sarebbe partito accidentalmente dall’arma di Usai al culmine di una colluttazione con Doa. I due stavano litigando per uno sconfinamento del cavallo della vittima nel terreno dell’imputato: Usai avrebbe tirato fuori la pistola e il muratore si sarebbe avventato su di lui per bloccarlo. E’ in quest’istante – secondo la versione del difensore – che sarebbe stato esploso accidentalmente il colpo risultato fatale. Dopo l’omicidio, il 12 aprile 2014, Aldo Doa scappò, ma si consegnò ai carabinieri di Arzana 48 ore dopo. Dall’ottobre 2014 il muratore, presente oggi in aula, è agli arresti domiciliari lavoratovi, che gli consentono di uscire otto ore al giorno.

 

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