Operaio 56enne trovato morto a lavoro: ipotesi incidente sempre più concreta

Si fa sempre più concreta l’ipotesi che quanto accaduto questa mattina nell’impianto di trattamento dei rifiuti Villaservice a Villacidro, nel Medio Campidano, dove un operaio di 56 anni, Ignazio Sessini, è morto dopo essere caduto in un tritarifiuti, sia stato un incidente sul lavoro. I carabinieri della Compagnia di Villacidro, ma anche i colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro e i funzionari dello Spresal, non si sbilanciano e non escludono alcuna ipotesi, ma da quanto si apprende in queste ore gli investigatori stanno lavorando su tutte le procedure e le attività che gli operai svolgono giornalmente per capire come mai il 56enne stesse operando da solo in quel impianto che tritura i rifiuti. Da quanto si apprende, l’operaio potrebbe essere salito su una scaletta per controllare il macchinario, scivolando all’interno. Saranno sentiti gli altri dipendenti della Villaservice del turno di notte che hanno dato l’allarme, ma anche gli altri addetti per capire cosa sia accaduto. Parallelamente lavorerà il consulente che sarà nominato dalla pm di Cagliari, Rita Cariello, che dovrà chiarire dettagliatamente tutta la vicenda.

Sul piede di guerra i sindacati che annunciato manifestazioni di protesta: “È inammissibile che si continui a morire sui posti di lavoro”. Così la segreteria generale della UilTrasporti, insieme a quella confederale della Uil. “Manifestiamo la nostra solidarietà alla famiglia della vittima – spiegano il segretario generale della Uiltrasporti sarda William Zonca e la segretaria generale della Uil, Francesca Ticca -: in attesa dell’accertamento della dinamica dell’incidente non possiamo che lanciare un altro appello per la sicurezza nei cantieri”.

Il sindacato Sial Cobas Sardegna propone di indire uno sciopero generale del territorio “perché purtroppo i fatti si stanno susseguendo con una frequenza impressionante e la ripresa produttiva del dopo pandemia innescherà una rincorsa al recupero economico da parte delle aziende che metterà a rischio la salute e l’incolumità dei lavoratori – afferma il coordinatore regionale Gian Luigi Marchionni -. Questo fatto è l’ennesima prova che i tempi e le modalità di lavoro sono ormai diventate insostenibili e che bisogna ripristinare quel rapporto lavoro/tempo indispensabile per garantire la sicurezza di chi opera e la qualità del lavoro. Naturalmente non ci addentriamo sui dettagli perché c’è un indagine in corso, ma certamente valutiamo molto negativamente fatto che nel 2021 si possa morire in maniera così tragica in un impianto che dovrebbe essere all’avanguardia per quanto concerne la sicurezza”.

“Non si può lavorare da soli in un impianto di quel tipo”, aggiunge la Cgil Sardegna insieme alla categoria Fp sull’incidente mortale nell’impianto di triturazione dell’umido dell’azienda Villaservice a Villacidro. Cgil e Fp, alla quale era iscritto Ignazio Sessini, sottolineano che “faceva il turno di notte e in quella parte di impianto si trovava da solo, una condizione inaccettabile che non poteva né doveva verificarsi”. Il sindacato attende gli sviluppi delle perizie per capire i particolari, ma è evidente che “quando accade un fatto così ci sono responsabilità che devono essere accertate e qualcosa, fra le misure previste per garantire la sicurezza, è venuta meno”.

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