Tre giorni di festa per la fine del Ramadan. «Ma a Cagliari manca uno spazio per noi»

Si è chiuso oggi il Ramadan, il “mese caldo” dedicato a digiuno e astinenza per la comunità musulmana di tutto il mondo: preghiere, canti e una festa lunga tre giorni anche a Cagliari, dove oggi risiedono circa duemila musulmani di diverse nazionalità, molti sono italiani.

Questa mattina dalle 7 e mezza si sono incontrati alla Fiera di viale Diaz per concludere insieme i trenta giorni di digiuno diurno (nella foto di Dietrich Steinmetz un momento della cerimonia): un lungo canto corale seguito da una breve preghiera ha dato inizio alla festa. Accorate le parole dell’Imam Mehrez Triki che ha parlato davanti a circa millecinquecento persone, tra musulmani che vivono stabilmente nel Cagliaritano e rifugiati approdati nell’isola di recente: l’Imam ha ricordato come anche nei momenti festosi non bisogna dimenticare i “fratelli” che oggi vivono una situazione difficile in paesi lontani come Palestina, Egitto, Siria, Somalia.

La festa di fine Ramadan, in arabo Eid-al-fitr, “festa benedetta”, è la seconda celebrazione religiosa più importante nel mondo musulmano, insieme alla Festa del Sacrificio. Anche quest’anno i musulmani che vivono nel Sud dell’Isola hanno affittato un padiglione della Fiera a loro spese, con una raccolta di fondi a cui ha partecipato l’intera comunità.

«Non abbiamo uno spazio nostro che ci permetta di riunirci tutti: i locali di via del Collegio, che usiamo di solito per gli incontri, sono troppo piccoli per le grandi celebrazioni. Nonostante le tante richieste al sindaco siamo ancora in attesa, è molto triste non avere una moschea dove stare insieme», ha detto l’Imam.

Questa mattina alla festa era presente anche Enrico Lobina, consigliere del Comune di Cagliari. «Oggi ho visto una celebrazione vera, umile e sincera. Credo che ogni città del Mediterraneo debba garantire uno spazio per il culto delle tre grandi religioni del Libro che sono nate su queste terre, cioè Cristianesimo, Ebraismo e Islam: Cagliari dovrebbe tener conto di tutte le realtà che ospita».

Eid-al-fitr proseguirà ancora per tre giorni tra banchetti, incontri e preghiere nelle case di tutti i musulmani sardi.

Francesca Mulas

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