Torna l’incubo faida a Busachi, allevatore ucciso a fucilate

Omicidio nell’Oristanese. Un allevatore di 47 anni, Angelo Palmas è stato trovato morto nelle vicinanze della sua proprietà a Busachi. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri che hanno avviato i primi accertamenti. Da quanto si è appreso l’allevatore sarebbe stato ucciso con diverse fucilate. A dare l’allarme è stato un cacciatore. I primi accertamenti dei carabinieri, coordinati dal comandante della compagnia di Ghilarza, Alfonso Musumeci, e del medico legale Roberto Demontis, avrebbero già permesso di accertare oltre all’ora del delitto, che sarebbe avvenuto alle prime luci del giorno, anche il fatto che Palmas non sia morto all’istante. A completare i rilievi sono arrivati in tarda mattinata da Cagliari anche i militari del Reparto investigazioni scientifiche.

L’uomo era spostato con una donna originaria di Oliena, padre di due figli e viveva a Nuoro, da dove partiva ogni mattina per andare a Busachi ad accudire il gregge. Era stato coinvolto negli anni Novanta nella “faida di Busachi”. Nel 1994 venne arrestato per l’assassinio del pastore Cosimo Luigi Mele, avvenuto il 24 luglio dello stesso anno, ma venne, però, scagionato. I giudici della Corte d’Assise d’appello di Cagliari nel gennaio 1997 confermarono, infatti, la sentenza di primo grado ed assolsero Angelo Palmas, che allora aveva 23 anni, assieme ai fratelli Tonino e Peppino Mele, di 21 e 29, tutti di Busachi, dall’accusa dell’omicidio dell’allevatore Mele, di 57. Contro la sentenza emessa il 17 maggio 1996, in primo grado, aveva, infatti, ricorso il procuratore della Repubblica di Oristano, Walter Basilone, che aveva sostenuto l’accusa anche in appello chiedendo la condanna a 28 anni di reclusione per Palmas e a 23 anni ciascuno per i fratelli Mele.

Mele venne assassinato con alcuni colpi di fucile davanti al proprio ovile a pochi chilometri dall’abitato di Busachi. L’uccisione dell’allevatore, secondo l’accusa, sarebbe stata collegata alla ‘faida di Busachi’, paese dove fra il 1989 e il 1994 erano stati commessi quattro omicidi e tre tentativi di omicidio. Per l’accusa si sarebbe trattato di una faida tra famiglie: quella di Antonio Caboni, ucciso il 26 marzo 1992, e quella di Giovanni Antonio Mele, assassinato il 26 giugno 1994, e cugino di Cosimo Mele. Non si esclude però a priori la possibilità che l’omicidio sia legato a vicende molto più recenti.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share