Tirocini, un esposto alla Polizia postale. (E consigli per evitare nuovi pasticci)

Un comitato spontaneo per dare suggerimenti utili a formulare il prossimo bando per i tirocini in modo da evitare caos e ingiustizie. E anche un esposto alla polizia postale per chiedere di accertare se veramente il pasticcio è stato aggravato da un attacco degli hacker.

La protesta degli esclusi al bando tirocini formativi e di orientamento è approdata subito sul web. Sin dal primo giorno, quello delle domande presentate in via telematica, è stato creata su facebook la pagina “Tirocini: voglia di trasparenza” per condividere informazioni e aggiornamenti in tempo reale.

Un momento iniziale di caos, in cui centinaia di ragazzi disorientati e amareggiati dalla mattinata trascorsa davanti al pc si chiedeva come muoversi per avere risposte su quanto accaduto. C’è chi ha proposto di inviare lo stesso messaggio in massa alle caselle di posta di Regione e Agenzia del Lavoro per avere chiarimenti, altri hanno chiamato in causa persino Le Iene e il Gabibbo. Ma già da mercoledì, placati gli animi, gli esclusi hanno iniziato a riflettere su azioni più concrete. Un gruppo di venticinque persone si è dato appuntamento alla sede dell’Agenzia Regionale del Lavoro che ha gestito bando e procedura. Tre di questi sono stati accolti dal direttore Stefano Tunis e hanno ragionato su quanto è successo.

“Il direttore è stato molto disponibile, racconta la portavoce degli esclusi Silvia Caredda, 31 anni e una laurea in psicologia, e con lui ci incontreremo ancora tra una settimana. Nel frattempo abbiamo dato vita a un comitato con cui proporremo idee per un prossimo bando, in modo da evitare che si ripetano situazioni simili. La procedura di martedì per l’assegnazione dei voucher, continua ancora la Caredda, ha messo in mostra tutti i punti critici di un bando per tirocini che così strutturati non servono a nessuno”.

Il comitato, costituito tramite un gruppo su facebook, sta lavorando su alcune proposte per migliorare l’assegnazione dei contributi futuri, dato che l’assessore al Lavoro Antonello Liori parla della possibilità di reperire altri fondi per un nuovo TFO.

“Stiamo discutendo su alcuni punti, come la ripartizione dei fondi per età e titolo di studi e l’individuazione di macrosettori di impiego. Ma uno degli aspetti più importanti su cui insistere sarà un maggiore controllo sulla qualità delle proposte professionali”. Nel frattempo il comitato prepara anche un esposto alla polizia postale, parallelo a quello presentato dalla Regione Sardegna, per avere conferma che ci sia stato davvero un attacco di pirati informatici.

Francesca Mulas

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