Tim, lavoratori in piazza contro i tagli. L’azienda: “Nessun esubero”

In 400 da tutta la Sardegna per dire “giù le mani dai nostri diritti”. Sono i lavoratori di Tim Telecom Italia che stamani a Cagliari manifestano in adesione allo sciopero dell’intera categoria indetto da tutte le sigle sindacali in contemporanea nelle altre regioni d’Italia. Il corteo è partito da viale Bonaria e si è fermato sotto il palazzo del Consiglio regionale. Qui una delegazione consegnerà ai membri dell’Assemblea un dossier sulla situazione seguita al piano di riorganizzazione aziendale voluto dai vertici di Telecom Italia. Tra le criticità evidenziate nel dossier, la riduzione dei costi del personale, l’assenza di un piano industriale a medio termine, la possibilità che Agcom da febbraio permetta il pieno accesso di operatori alternativi sulla rete di Telecom, i continui tagli agli investimenti tecnologici, causa in Sardegna del progressivo isolamento della popolazione.

“Protestiamo per garantirci il nostro futuro – ha spiegato Alessandro Randaccio, Rsu di Cgil Slc – chiediamo una riapertura delle trattative con un’azienda affidabile”. In particolare, “attendiamo la presentazione di un piano industriale che dia garanzie ai lavoratori nel medio e lungo termine e che soprattutto i sacrifici fatti negli ultimi sei anni vengano riconosciuto ai lavoratori”. Riccardo Loi di Uilcom ha ricordato che “la disdetta del contratto integrativo che ha penalizzato il reddito dei dipendenti”. “All’azienda chiediamo un impegno industriale e organizzativo per poter lavorare bene”, ha aggiunto. In Sardegna i dipendenti Telecom sono circa 800: la metà impegnati nel servizio commerciale e nella piattaforma informatica, gli altri 400 tra tecnici e progettisti. Per questi ultimi, potrebbe diminuire fino al 60% la quantità di lavoro se l’Agcom si pronunciasse per il libero accesso alla rete Telecom da parte di operatori alternativi.

Nessun esubero. La Tim ha smentito “qualsiasi indiscrezione relativa all’individuazione di esuberi all’interno della società e all’avvio di procedure di legge conseguenti”. Così l’azienda di telecomunicazioni replica allo sciopero e alla manifestazione dei lavoratori. “Tim ha più volte ribadito alle organizzazioni sindacali – si legge in una nota – la volontà dell’attuale management di salvaguardare il perimetro organizzativo e di gestire le eccedenze produttive attraverso processi di formazione e riqualificazione professionale che porteranno a un più efficace impiego delle competenze dei singoli, consentendo l’internalizzazione di attività ad alto valore aggiunto e il potenziamento delle attività legate al core business aziendale”. “Tim ha inoltre avviato un piano straordinario di contenimento dei costi di struttura e di miglioramento della spesa senza influenzare, neppure in minima parte, il livello degli investimenti previsti né l’attuale costo del lavoro. Siamo fortemente impegnati – prosegue la nota – per lo sviluppo delle infrastrutture e per la digitalizzazione del Paese grazie a un piano di investimenti di 4,5 miliardi di euro per lo sviluppo della banda ultralarga fissa e mobile nel triennio 2016-2018. Un impegno che ha permesso già a inizio novembre di centrare gli obiettivi di copertura della fibra ottica e del 4G previsti per la fine del 2016, e di incrementarli ulteriormente. Questi risultati hanno consentito all’azienda anche di incrementare il fatturato registrando il miglior risultato dal 2007 delle attività in Italia”.

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