Termodinamico a San Quirico, gli ecologisti: “Regione dica no a impianto”

Se la Regione dovesse approvare il progetto dell’impianto ibrido solare termodinamico/biomassa di San Quirico, Oristano rischia di ritrovarsi in casa un inceneritore di rifiuti camuffato da un impianto energetico. A denunciarlo sono stati oggi i rappresentanti di Liberu, Marco Pala e Laura Celletti, ed il presidente del Comitato per la Salute, Antonello Garau, in una conferenza stampa svolta in un agriturismo a poche centinaia di metri dall’area a vocazione agricola, di 77 ettari, sulla quale la società di Bolzano San Quirico Solar Power vorrebbe realizzare il suo progetto. Per questo “alla Giunta regionale che pochi giorni fa ha chiesto approfondimenti al Savi – hanno detto Pala, Garau e Celletti – chiediamo di dire subito un No deciso al progetto”.

“Il problema è la centrale a biomasse che entrerebbe in funzione ogni volta che l’irraggiamento solare non sarà sufficiente”, hanno spiegato ricordando che per alimentarla servirebbero 75 tonnellate al giorno di legna ma che, però, con piccole modifiche potrebbe essere convertita in un bruciatore di rifiuti. Secondo i rappresentanti di Liberu e del Comitato per la Salute, la riconversione sarà presentata come inevitabile, pena la chiusura dell’impianto, quando sarà accertata l’impossibilità di trovare sul mercato sardo la grande quantità di legna necessaria per alimentare la centrale a biomasse.

Il risultato, hanno aggiunto, è che gli investitori “si riempiranno le tasche di soldi bruciando la spazzatura che arriverà da tutta l’Italia mentre i sardi si riempiranno i polmoni di veleni perché la centrale a biomasse emetterà nell’atmosfera ogni ora 133 chilogrammi di fumi composti tra le altre cose da polveri sottili, ossidi di azoto e diossine”.

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