Teppisti a Orgosolo. E ipocriti a Roma

“Banditi a Orgosolo” è il titolo del film che nel 1961 rese famoso il paese in Italia e nel mondo. “Ipocriti a Roma” è il titolo del reality che sta “andando in onda”  nelle cronache. Da una parte azioni di teppismo messe in atto da gang di minorenni ai danni di turisti – seguite dal consueto coro di esortazioni a offrire ai giovani occasioni di socializzazione sana – dall’altro l’affossamento, nel silenzio pressoché generale, di una associazione che questa socializzazione sana la pratica da anni: la squadra femminile orgolese di softball, nei fatti espulsa dal campionato nazionale.

La sequenza degli atti di teppismo è impressionante se si considera che stiamo parlando di un comune di poco più di quattromila abitanti. Venerdì scorso tocca a una coppia di anziani turisti francesi. Sono le prime ore del pomeriggio e passeggiano per le vie del centro ammirando i murales quando vengono avvicinati da quattro ragazzini tra i 14 e i 15 anni. Sono armati di pistole giocattolo e di coltelli. Li rapinano dei pochi contanti che hanno in tasca – 70 euro – e fuggono.

Pochi giorni dopo il turno di un gruppo di amici giunti a Orgosolo dal Cagliaritano e di un’altra coppia di anziani turisti, questa volta tedeschi. La sequenza è stata raccontata nei particolari da l’Unione sarda. La solita banda di giovanissimi teppisti – una dozzina – avvicina la comitiva impegnata nel tradizionale ‘murales tour’ per le viuzze del centro. Padre e figlio di 18 anni poco prima hanno acquistato e messo sul capo dei berretti sardi di velluto. La cosa evidentemente non piace ai teppisti. Uno di loro affronta il ragazzo, lo insulta e gli strappa via il berretto. Il giovane cagliaritano riesce a mantenere la calma e non reagisce. Interviene uno del gruppo, prende il cappello al compare e lo restituisce al legittimo proprietario.

Ma non è finita. Perché un altro teppista se la prende con l’adulto e gli ruba il berretto, accompagnando il gesto con la consueta dose di insulti. L’uomo, temendo che la situazione possa degenerare, lascia perdere il cappello e, seguito da tutta la comitiva, si allontana. Raggiungono le macchine col proposito di andarsene e di non tornare più. Ma prima di partire fanno in tempo a vedere un’altra scena. I teppisti hanno adocchiato una coppia di anziani turisti tedeschi. Uno di loro mette le mani addosso alla donna, una settantenne, “in modo lascivo”. I due turisti, terrorizzati, si allontanano.

Episodi emersi in modo casuale. Al contrario della vicenda della rapina ai francesi, non sono stati nemmeno denunciati alle forze dell’ordine. E questo fa ragionevolmente ritenere che altre provocazioni simili – che non arrivano al compimento di reati ma producono l’effetto di disgustare e terrorizzare i visitatori – siano avvenute. I teppistelli sono sempre in attività. In pieno giorno. Tutte queste vicende, infatti, sono avvenute tra la mattina e il primo pomeriggio.
Sono anni che si parla di loro. Hanno anche un nome, balenteddus che richiama in modo amaramente ironico le loro ambizioni. Perché i piccoli bulli scimmiottano il bandito tradizionale, o meglio l’idea che loro ne hanno. L’irritazione verso i cagliaritani per la ‘berritta’ usurpata è da questo punto di vista quasi una metafora. Se ne riparla ciclicamente. o perché, come in questo caso, una sequenza di episodi arriva alle cronache dei giornali o perché l’ombra dei balenteddus aleggia attorno a qualche grave fatto di sangue. Come accadde nel 2007 dopo l’omicidio – rimasto senza colpevoli – del viceparroco don Graziano Muntoni. Qualche giorno prima, si disse all’epoca, aveva rimproverato aspramente dei giovani balordi che schiamazzavano fuori dalla chiesa. Chissà, forse non ci fu alcuna relazione tra quel’episodio e l’omicidio. Ma di certo quell’episodio banale fu preso in considerazione come potenziale movente.

Il passaggio dei teppisti agli ipocriti è segnato da quello che viene detto tutte le volte che il problema della devianza giovanile – a Orgosolo come a Scampia – si ripropone: la necessità di attivare tutti gli strumenti a disposizione per rimotivare i ragazzi, dare un senso alla loro vita, allontanarli dalla strada.

Ed ecco gli ipocriti. Orgosolo ha una minoranza di balenteddus, ma una maggioranza di giovani impegnati in attività sportive. Cifre ancora più impressionanti di quelli relative agli atti di teppismo, se raffrontate ai poco più di 4000 abitanti: complessivamente sono quasi 350 i giovani, tra ragazzi e ragazze, che praticano lo sport. L’eccellenza è da anni rappresentata dalla squadra di softball – la “Supramonte” -che ha più di ottanta ragazze iscritte.

L’anno scorso ha partecipato al campionato regionale di serie B e ha conquistato la possibilità di prendere parte ai play off nazionali, ha poi fatto domanda di ripescaggio per scoprire che un’altra squadra, il Chieti – che aveva ottenuto un piazzamento inferiore e che le ragazze di Orgosolo avevano sconfitto – era stata ripescata. Non solo, ma era addirittura stata ripescata un’altra squadra che nemmeno aveva partecipat ai play off: l’Alpina Trieste.

Cosa era successo? Che le squadre di di serie A avevano fatto sapere alla federazione di non gradire affatto l’eventualità di dover andare in trasferta a Orgosolo. Dopo un tentativo, subito fallito, di realizzare un girone sardo-siciliano, è stata prospettata agli orgolesi la possibilità di fare tutte le partite sul Continente. Orgosolo ha detto ok, chiedendo solo di poter giovare consecutivamente il sabato e la domenica per ridurre i costi. Ma la proposta non è stata nemmeno presa in considirazione. Nei fatti la “Supramonte” è stata esclusa dal campionato pur avendo più di altre il diritto di parteciparvi. Nel paese spira aria di di rivolta. Gli sportivi minacciano di occupare il comune. Insomma, se qualcuno aiuta i teppistelli bisogna andare a cercarlo anche a Roma.

Nicolò Businco

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share