Sul sito “Sardegna tirocini” compare lo stage in “sacrifici umani”

Tra i (pochi) pregi del progetto Sardegna Tirocini, al centro di infinite polemiche per un bando dai contorni a dir poco oscuri, si può affermare con sicurezza che va annoverato il rispetto letterale di par condicio ed equità: aziende e società private di ogni genere, senza alcuna distinzione, hanno potuto presentare la propria candidatura alla ricerca di un giovane di buona volontà per un progetto formativo.

 

E se da una parte, come risulta dalle domande ammesse, decine di enti cattolici si sono fatti avanti per accogliere un tirocinante, anche la parte avversa ha potuto sfruttare la stessa opportunità: una misteriosa organizzazione satanica ha regolarmente pubblicato il suo annuncio, nella vetrina domanda/offerta, per due stagisti. “La Setta Satanica Sarda cerca aspiranti tirocinanti per allargare la sua attività, nello specifico si ricercano candidati per il ruolo di: 2 sacrifici umani. Il tirocinante imparerà, sulla sua pelle, l’arte della tortura e del dolore. Necessario il diploma, all’Oscuro non piacciono gli ignoranti. In caso di sopravvivenza il tirocinante alla fine del periodo di sei mesi potrà aspirare al ruolo di Capro espiatorio”. Sede di svolgimento dello stage: Nuoro.

L’annuncio è stato pubblicato il 12 gennaio scorso, pochi giorni prima della partenza dei progetti, registrato con il numero 3584 e il profilo ISTAT “Zoologi”. Nessun filtro, nessuna segnalazione, nessuna censura da parte di chi sul progetto avrebbe dovuto effettuare il monitoraggio. “L’Agenzia non è responsabile degli annunci della Vetrina, tuttavia gli annunci che non rispettano la parità di genere e siano ritenuti discriminatori e/o offensivi saranno immediatamente rimossi” recita il bando. Forse non è stato eliminato perché la ricerca di aspiranti cavie per sacrifici umani non rientra nella casistica di discriminazione o offesa?

Per rassicurare gli animi sensibili confermiamo che non esiste alcuna Setta Satanica Sarda, ma l’annuncio è frutto di un esperimento un po’ sinistro messo in atto dal giornalista Mauro Munafò per il settimanale “L’Espresso”, che oggi dedica un’ampia sezione del giornale on line ai tirocini regionali della Sardegna. Senza troppi giri di parole il giornale, che ha portato la vicenda isolana all’attenzione nazionale, titola l’inchiesta “Sardegna, la Regione cerca schiavi”.

Munafò conferma di aver voluto testare l’affidabilità del sistema con l’inserimento di un finto soggetto ospitante e la pubblicazione dell’assurdo progetto dedicato ai sacrifici umani: pochi semplici passaggi, e l’annuncio è stato pubblicato e rimasto visibile on line per circa un’ora. Non è stato rimosso dall’Agenzia regionale del Lavoro, ma dallo stesso giornalista “per rispetto di chi accedeva al sito in cerca di lavoro”.

Se non fosse che migliaia di disoccupati isolani ancora aspettano risposte su una vicenda a dir poco imbarazzante per l’amministrazione regionale, la questione in sè potrebbe anche far sorridere. Come del resto hanno fatto sorridere, se pure amaramente, le richieste (vere) per “braccianti agricoli con capacità di problem solving”, “tirocinante segretaria con due anni di esperienza”,”commesso per sexy shop”, “addetto alle pulizie per opera salesiana”, “addetto alla consegna di cibi a domicilio”, “manovale edile” o “addetto alle bombole”. Quel che è certo è che tra i tanti progetti inverosimili presentati a Sardegna Tirocini è passata inosservata la ricerca di vittime sacrificali da offrire a Satana.

Francesca Mulas

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