Delitto di Orune, ci sono tre sospettati. Folla di giovani al funerale

Secondo le prime indiscrezioni sarebbero tre i sospettati per l’omicidio di Gianluca Monni, anche se per ora non è scattato nessun fermo. Due sarebbero coetanei di Gianluca con il quale avrebbero avuto una violenta discussione dopo pesanti apprezzamenti rivolti alla fidanzata della vittima.

Entrambi avrebbero fornito un alibi per la mattina del venerdì, quando si è consumato l’omicidio. Ma il racconto fornito agli uomini dell’Arma dai due ragazzi viene considerato debole, se non addirittura poco attendibile.  I due sono stati interrogati a lungo ieri sera, senza fornire un alibi di ferro per la mattina di venerdì, il giorno del delitto.

Le indagini non sono limitate soltanto al paese di Orune ma si estendono anche ai centri limitrofi. Due le piste entrambe legate a degli alterchi che il giovane ucciso avrebbe avuto in diverse occasioni nei mesi scorsi, tra queste una lite furibonda per difendere la fidanzata.

I due sospettati, poco più che maggiorenni, hanno un ricco curriculum di reati, soprattutto contro la persona e contro il patrimonio. Anche i carabinieri hanno confermato:  i due sono tenuti sotto stretta osservazione dagli uomini della compagnia di Bitti guidati dal capitano Fabio Saddi ma al momento nessun provvedimento è scattato nei loro confronti. Ai due ragazzi, i carabinieri sono arrivati indagando sui conoscenti della vittima.

Intanto, a Orune si è concluso il funerale, celebrato in una chiesa affollata di giovani e le parole del vescovo di Nuoro, mons. Mosè Marcia, sono di quelle destinate a lasciare il segno: “Orune svegliati, c’è un mare di sangue qui che ha segnato intere generazioni. Io vi chiedo invece di amare”, ha esortato prima di un nuovo affondo. “Chi ha ucciso Gianluca, ha odiato stroncando il fiore della sua giovinezza, ha reciso una pianta promettente per la sua famiglia e per Orune. Non lasciatevi rubare la speranza – ha continuato- combattete contro l’odio con l’amore, contro l’offesa con il perdono, contro la discordia con l’unione. Non ascoltate noi adulti. Siate uno strumento di pace nelle mani di Dio perché é l’unico modo di salvare la comunità”.

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