Soldi a Ryanair, i cassintegrati Meridiana contro Fresu e Marras

La protesta delle “magliette rosse” Meridiana si sposta dalla piazza nelle bacheche. Il casus belli, stavolta, è stato l’appoggio di due mostri sacri della cultura e dell’arte sarda alla causa Ryanair, che ha minacciato di lasciare gli scali dell’Isola in mancanza di sostegni economici pubblici. Non hanno gradito, i dipendenti Meridiana, l’intervento del musicista Paolo Fresu e dello stilista Antonio Marras a sostegno dell’iniziativa degli imprenditori del Nord Sardegna per salvare i collegamenti da e per l’Isola offerti a basso costo dalla compagnia irlandese.

La rabbia dei cassintegrati

Il dissenso dei cassintegrati Meridiana è stato espresso direttamente sulle bacheche dei due artisti. Una valanga di commenti indignati in cui Fresu e Marras vengono accusati di aver dimenticato la causa degli oltre mille lavoratori della compagnia aerea sarda che rischiano di perdere il loro posto di lavoro anche a causa della presenza della conncorrenza delle low cost. Un assistente di volo Meridiana ricorda a Paolo Fresu:”Lei musicista e portavoce di una regione la SUA SARDEGNA ha viaggiato negli ultimi 30 anni della sua carriera con Meridiana la compagnia nata 50 anni fa sulla SUA ISOLA. Eppure non una colletta, ma neanche una sola parola spesa a favore dei 1634 dipendenti Meridiana che nel giugno del 2016 perderanno il loro posto di lavoro!!! Grazie a Meridiana lei ha potuto tenere i suoi concerti (e quindi a lavorare) in giro x l’Italia e x l’Europa, ma ora contribuisce a finanziare una compagnia irlandese”. Un ex sindacalista e dipendente Meridiana commenta: “Le soluzioni per garantire la mobilità del cittadino sardo non passano attraverso le collette. I signori Marras e Fresu hanno probabilmente fatto un errore di valutazione, spinti dall’impeto di veder risolto troppo semplicisticamente un problema molto più complesso. Così fosse dovrebbero promuovere collette per i collegamenti marittimi, magari una lotteria per il servizio su rotaia”.

La risposta di Fresu

La risposta di Paolo Fresu non si è fatta attendere. In un lungo post il musicista sardo spiega dettagliatamente le ragioni del suo sostegno alle compagnie a basso costo premettendo che non ama la compagnia Ryanair né tantomeno la filosofia dei voli low cost. “Resta il fatto – scrive Fresu – che le compagnie low cost hanno offerto la possibilità di viaggiare a chi forse non avrebbe potuto permetterselo e soprattutto ai giovani e agli studenti ancora prima che al turismo di massa. In una situazione di giungla come quella italiana, hanno permesso anche di fare arrivare in Sardegna, soprattutto quella del nord ovest, un enorme numero di turisti da diversi paesi dell’Europa”. Quanto alle critiche rivolte all’iniziativa degli imprenditori del nord dell’Isola che intendono raccogliere denaro per non perdere Ryanair, Fresu ribatte: “Il problema della mobilità dei sardi è atavico quanto i nostri nuraghi e che, piuttosto che puntare sempre e solo il dito verso la politica leccandoci le ferite – una politica che ovviamente ha avuto le sue colpe – è ben accetta la creazione di un sistema di economia e di crowdfunding autogestita dagli stessi imprenditori che collaborano alla crescita collettiva traendone anche il proprio tornaconto”.

La polemica corre sul web

In risposta ai due assistenti di volo che lo accusano di non battersi per la causa dei lavoratori Meridiana il musicista sardo risponde: “Il fatto che non mi sia espresso su questo argomento non significa che non sia sensibile al grave problema dei licenziamenti in seno alla compagnia. Io non sono Gesù Cristo in grado di risolvere i problemi del mondo ne tantomeno quelli della MIA SARDEGNA come da voi scritto. Faccio quello che posso quando mi viene chiesto e quando ritengo sia giusto espormi in prima persona”. Per Fresu la risposta ai dubbi e alle polemiche sulla guerra fra compagnie dovrebbe essere nel fare. Insieme e uniti. Cercando di lasciarsi alle spalle il vecchio detto “Chentu concas e chentu berrittas” a favore di “Fortza Paris”.

Costanza Bonacossa

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