Primi interrogatori di garanzia nel carcere di Massama, a Oristano, per gli amministratori e i professionisti arrestati nell’ambito dell’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata all’affidamento di incarichi professionali, turbativa d’asta e corruzione. Tutti finora si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il primo a scegliere la linea del silenzio è stato Tore Pinna, l’ingegnere di Desulo (Nuoro) indicato dall’accusa come il boss della ‘cupola’ che dettava legge in una quindicina di comuni della Barbagia e del Mandrolisai ma anche fuori dai confini della provincia di Nuoro. Difeso dall’avvocato Basilio Brodu del foro di Nuoro, ha deciso per il momento di non parlare con gli inquirenti. Stessa linea difensiva tenuta dal vicesindaco di Ortueri (Nuoro) Pietro Crobu e da Francesco Chessa, il professionista di Irgoli (Nuoro) che avrebbe fatto parte del clan di Tore Pinna.
Far West eolico, Comitato Insularità: “Estendere Ppr a tutta la Sardegna”
Il Comitato scientifico Insularità in Costituzione ha presentato oggi, sabato 4 maggio 2024, una proposta di legge “SalvaTerritorio”…