Sindacopoli, l’inchiesta si allarga

Ancora blitz e perquisizioni in arrivo. La ragnatela dell’inchiesta ribattezzata Sindacopoli, sui presunti appalti truccati in una decina di Comuni – dal Nuorese  al Sulcis – continua ad allargarsi. E sulle sue tracce si muovono gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Oristano. Appena tre giorni fa i sequestri di documenti, soprattutto delibere di Giunte e determine degli uffici tecnici in Ogliastra, in piccoli centri finora estranei e non citati: Gairo, Lotzorai e Arzana. Si scandagliano le carte e vanno avanti gli interrogatori dei 21 arrestati, tra cui 5 primi cittadini (San Giovanni Suergiu, Villasalto, Ortueri, Tonara e Belvì). E potrebbero saltar fuori proprio in questa settimana altri componenti de la Squadra (il nome dell’inchiesta madre). Finora gli indagati sono appunto 60, ma si conoscono nel dettaglio solo le posizioni dei 24 raggiunti da misure cautelari. Dai piccolissimi paesi alla Regione: è qui che punta uno dei tre filoni dell’inchiesta, è caccia agli sponsor. Politici e non: alcuni, probabilmente, informatori. Molti degli appalti e dei lavori erano finanziati con fondi, appunto, regionali. E le pratiche sospette saranno passate anche per gli uffici di Cagliari. Al momento, però, è iscritto nel registro degli indagati del consigliere regionale Gian Luigi Rubiu, capogruppo di Alleanza Popolare, ma solo per via del suo ruolo nel Consorzio di Bonifica del Cixerri, una delle stazioni appaltanti.

Dai mini appalti alla Sassari-Olbia. Il gruppo pendeva, secondo le accuse, dai diktat di Salvatore Pinna – ingegnere di Tonara, e della sua Essepi engineering srl – onnipresente anche nei mini appalti da poche migliaia di euro. In tutto il pacchetto della prima tranche dell’inchiesta riguarda 44 lavori pubblici (gare truccate con finti partecipanti del sodalizio e appalti assegnati) per un totale di appena 850mila euro, portati avanti con il metodo copia-incolla. Ma non è tutto. Come si legge ne L’Unione sarda oggi in edicola, la società di consulenza e progettazione di Pinna, insieme all’Edilogica srl di Francesco Chessa, di Irgoli  si era aggiudicata anche il lotto 8 della strada Sassari Olbia. Un colpo grosso per lavori da 90 milioni di euro e incarichi di progettazione da un milione e mezzo. E ancora c’è la partita dei bandi a sportello per opere immediatamente cantierabili. Una procedura che avrebbe dovuto, appunto, accelerare la burocrazia: sul piatto ben 70 milioni di euro di Fondi europei. Linfa vitale per le economie asfittiche dell’interno Sardegna, ma alcuni appalti, secondo la Procura, sarebbero stati intercettati dal sodalizio e così gestiti. In modo non trasparente, come hanno anche rilevato alcune sentenze del Tar, tirato in ballo dagli esclusi. Ma spesso le procedure andavano spedite, grazie all’urgenza. Un intero sistema basato non sullo scambio di denaro, ma di incarichi professionali in altri Comuni – questa la teoria alla base dell’impianto. O ancora, di favori di peso grazie alla rete di conoscenze e contatti. Anche ai piani alti.

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