Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione per tutti, ma il gip del Tribunale di Oristano gli ha chiesto di formulare l’imputazione per tre dei cinque indagati. Avranno un seguito processuale le proteste che il 22 gennaio scorso avevano accompagnato lo sfratto della famiglia Spanu dalla loro casa di Arborea.
Nel mirino degli inquirenti erano finiti in cinque con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Per due di loro, Roberta Modena, di Simaxis, e Fabrizio Fadda, di Cagliari, il gip Siliva Palmas ha accolto la richiesta di archiviazione per il reato di resistenza, chiedendo però per Fadda l’iscrizione nel registro per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
Per gli altri tre, Zoe Aramu, di Cagliari, Piero Angelo Argiolas, di Villanova Tulo, e Vincenzo Bodano, di Quartu Sant’Elena, il giudice ha invece ritenuto che agli atti ci fosse la prova a loro carico del reato di resistenza e ha quindi restituito il fascicolo al pubblico ministero chiedendogli di formulare nei termini di legge l’imputazione a loro carico.
L’episodio per il quale ora rischiano il rinvio a giudizio è quello relativo al tentativo di impedire l’arresto di Vincenzo Lubrano, il manifestante che si era barricato all’interno della casa degli Spanu e aveva minacciato di farla esplodere, lanciando al momento della irruzione della Polizia del liquido infiammabile contro gli agenti. La decisione del gip è stata duramente contestata dal coordinatore nazionale di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu. “Questo provvedimento – denuncia – è una vergogna per l’apparato giudiziario dello Stato ingiusto, ma Sardigna Natzione, che ha propri militanti fra i destinatari del provvedimento, non si farà intimidire e porterà la sua battaglia nelle aule giudiziarie. La resistenza delle persone per le quali è stato richiesto il provvedimento – argomenta Cumpostu – è stata assolutamente passiva e abbiamo anche le prove filmate per dimostrarlo”.