Le intimidazioni ai danni degli amministratori locali in Sardegna vanno avanti senza tregua. Stavolta a finire nel mirino è stato il sindaco di Bitti (Nuoro), Giuseppe Ciccolini. Nella notte tra il 22 e il 23 aprile – ma la notizie si è sparsa solo in queste ore – sono apparse scritte intimidatorie sui muri del centro storico del paese barbaricino. Lo spray azzurro è stato utilizzato per minacce di morte al primo cittadino e per insulti a un consigliere comunale e ad un funzionario tecnico. Immediata la denuncia del servizio vigilanza del Comune alla Procura della Repubblica e alla locale stazione dei carabinieri, che ora indagano sull’accaduto. Nei giorni scorsi altri atti intimidatori avevano colpito il sindaco di Monserrato (Cagliari) e quello di Cabras (Oristano).
Amareggiato ma per niente intimorito, Giuseppe Ciccolini rivendica il lavoro svolto in 11 anni di attività come primo cittadino e condanna le scritte minatorie nei suoi confronti e degli altri amministratori chiamati in causa alla mano ignota. “Credo che chi ha fatto queste scritte volesse colpire l’intera amministrazione – dice all’ANSA – Purtroppo sappiamo che il nostro ruolo di responsabilità impone delle scelte e quindi ci si espone a critiche di ogni tipo. Questo non significa che occorre fare l’abitudine a queste situazioni e questi gesti vili. Resta il dispiacere perché l’amministrazione sta lavorando a pieno ritmo e a 360 gradi a beneficio di tutta la comunità e non merita queste offese. Siamo sempre aperti al confronto – conclude – e le porte del Comune sono sempre spalancate al confronto democratico”.