Il progetto per la realizzazione di un deposito unico nazionale per le scorie radioattive procede di gran lena e oggi l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha pubblicato le linee guida da seguire (leggi) per l’individuazione del sito. E i criteri sembrano richiamare – o comunque non escludere – la Sardegna. Si legge infatti che il deposito andrà realizzato in una zona che non presenta sismicità o che sia interessata da fenomeni carsici.
“Il continuo richiamo alla stabilità geologica, geomorfologica e idraulica – ha detto il parlamentare Mauro Pili – è un parametro troppo sospetto che lascia aperta un’ipotesi che il governo, l’Ispra e tutti i soggetti preposti devono eliminare alla radice. La Sardegna non può e non deve essere minimamente contenuta nemmeno come ipotesi nei criteri per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. La si smetta di giocare con questo piano di deposito unico nazionale che non si farà mai ne in Sardegna ne in Italia. E’ un’operazione solo per spendere denari senza controllo così come è stato sino ad oggi”.
“È un piano – ha aggiunto Pili – che ripete troppe volte tra i criteri quelli dell’isolamento del deposito da contesti antropici rilevanti, e il richiamo alla stabilità geologica è un elemento che negli ambienti della Sogin riconducono alla Sardegna. Questa ipotesi va smentita immediatamente senza se e senza ma. Siamo pronti alla guerra per respingere un’ipotesi folle che i sardi non accetterebbero mai”.