Scampa al fuoco, nuova vita a Cala Gonone per la volpina “Rosa Fumetta”

Le hanno dato il nome di Rosa Fumetta e mai nome fu più azzeccato per quest’esemplare di vulpes ichnusae, la volpe della Sardegna, una specie autoctona di cui la giovane sopravvissuta conserva le fattezze, ma non più la pelliccia fulva, ora dalle sfumature più scure e rosee.
L’Assessorato Regionale alla Difesa dell’Ambente ha scelto lei come ambasciatrice delle vittime degli incendi boschivi che le hanno precluso di crescere nel suo ambiente, insieme ai suoi simili, confortata dagli istinti e della vita del piccolo predatore protetto da una politica di conservazione del patrimonio ambientale volto a tutelare flora e fauna nostrana.

Nel maggio del 2017, nell’agro di Massama il fuoco è riuscito a cancellare ogni proposito positivo e il naturale sviluppo di Rosa Fumetta, ritrovata dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ricoperta di ustioni a carico di muso e arti, rendendo necessario il ricovero alla Clinica “Due mari” di Oristano.
Stabilizzate le condizioni dell’animale, ancora cucciolo al momento dei fatti, i veterinari Pais e Briguglio cominciano la riabilitazione e nei mesi successivi, visto lo stretto contatto con il personale sanitario, la volpe riceve un imprinting prevedibile anche a causa della giovanissima età.

A luglio la sua saluta migliora decisamente, ma la lunga degenza, il mancato sviluppo delle abilità cognitive proprie della volpe, le menomazioni riportate e altri fattori hanno impedito il suo rilascio e per Rosa Fumetta non sarà più possibile tornare nel suo habitat nemmeno inserita gradualmente.

Per questo motivo l’Assessorato, in accordo con CFVA e la Provincia di Oristano ha coinvolto Edizero, polo produttivo in bioedilizia e ingegneria ambientale di Guspini e il team Ediliana di creare un ambiente ad hoc per la volpe, una tana coibentata che potesse riprodurre un ecosistema idoneo, una nicchia dove questa piccola ambasciatrice potesse muoversi come in libertà, con tanto laghetto artificiale e alberi sotto ai quali riposarsi.

Ma dove ricreare questo spazio abitativo senza renderlo eccessivamente artificiale? Tra i papabili è stato individuato e poi scelto da tutti gli attori coinvolti, l’Acquario di Cala Gonone, ormai istituzione riconosciuta tra gli enti che si occupano di recupero e preservazione ambientale, inoltre, all’Acquario esiste già un precedente simile, la tartaruga caretta-caretta Ugo, cieca dalla nascita e dunque giudicata inabile alla vita nel suo ambiente. Anche lui a lungo ospite di una nicchia ecologica dedicata, ora nuota insieme ai suoi simili e agli squali nella grande vasca dell’acquario grazie ad alcuni ingegnosi accorgimenti, come l’inserimento degli altoparlanti per farle capire dove avvicinarsi per mangiare insieme alle altre.

Anche Rosa Fumetta, con i suoi danni irreversibili a zampe (ha perso completamente le unghie) e muso (naso e labbro inferiore compromessi) subiti a solo un mese di vita, è stata trasportata nel mese di agosto all’Acquario di Cala Gonone dalla dottoressa Monica Pais, dove il CFVA e la Provincia di Oristano, hanno scelto di far trascorrere un’esistenza più felice alla giovane volpe.
Oggi, 1°settembre, dopo un breve periodo in una zona tecnica dell’edificio per permettere di ambientarsi, è stata liberata nell’area creata appositamente per lei, in una casa ecosostenibile realizzata con pannelli di sughero crudo e isolante che non ha pregiudicato nemmeno lo sviluppo della corteccia, lasciando la parte decorticata rinnovabile.

La sua presenza all’Acquario servirà per sensibilizzare e svolgere un’azione informativa per i visitatori, specie studenti e alunni delle scuole, la cui affluenza costante presso la struttura durante tutto l’anno permetterà l’educazione al rispetto ambientale e la prevenzione degli incendi in Sardegna.

 

Martina Serusi

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