Sbarco di migranti a Cagliari: attesi 450 profughi. A bordo un cadavere

Nuova tappa del confuso tira e molla sullo sbarco di 450 migranti. Revocato ieri, è stato confermato nel corso della notte. Lo sbarco dovrebbe essere effettuato oggi nel porto canale tra le 14.30 e le 15. A bordo c’è anche il cadavere di un giovane africano deceduto prima dei soccorsi.

 

Complessivamente sulla nave ci sono 456 profughi, tra cui tre neonati, 26 minorenni e 62 donne. Ci sono anche 14 persone con ustioni da idrocarburi che necessitano di cure mediche. Gli stranieri sono stati imbarcati sulla Siem Pilot dopo almeno due trasbordi dalle imbarcazioni che lo avevano soccorsi.

 

Al porto di Cagliari la Prefettura, con la collaborazione di Questura, Asl, associazioni, enti ed istituzioni ha predisposto tutta l’accoglienza. I migranti saranno visitati e identificati, poi inizieranno i trasferimenti nelle varie strutture ricettive dell’isola. 214 profughi rimarranno nel cagliaritano, 58 andranno a Nuoro, 42 a Oristano, 136 a Oristano.

Dall’istituzione del sistema regionale della Protezione civile la macchina per l’assistenza allo sbarco viene approntata per la quarta volta. Il campo, come programmato nel tavolo tecnico con la Questura, è stato montato ieri notte.

 

Tra le attrezzature si contano una tensostruttura da 160 metri quadri davanti al mare, una tenda di posto medico avanzato (che è il fulcro della catena sanitaria dei soccorsi), otto tende allestite per le visite mediche e per l’identificazione, l’ambulatorio mobile per l’unità pediatrica, l’ufficio mobile di supporto, le due autobotti di acqua potabile e la logistica elettrica per tutto il campo.

 

“La macchina dei soccorsi si prepara alla sua quarta prova ma è già evidente il valore delle nostre donne e dei nostri uomini del Sistema di Protezione civile – ha dichiarato l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano – Ancora una volta voglio ringraziare ognuno di loro, con un particolare plauso ai volontari delle venti associazioni che, da tutta l’isola, forniscono un contributo fondamentale alle operazioni in un momento in cui le forze devono essere divise per fronteggiare anche l’emergenza incendi”.

 

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