Sassari-Olbia, il Governo stanzia 930 milioni: i lavori finiranno nel 2017

A Palazzo Chigi è stato firmato il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per la realizzazione dei lavori di adeguamento della Sassari-Olbia, la principale infrastruttura stradale interna tra la costa occidentale e quella orientale del Nord della Sardegna. Il programma degli interventi ha un costo di 930,7 milioni di euro e la conclusione dei lavori è prevista per il 2017. L’amministratore Unico di Anas Spa, Pietro Ciucci ha spiegato che si tratta di 11 lotti, di cui 8 già aggiudicati. In due lotti i lavori sono già in corso, in 3 sono in corso attività propedeutiche per la progettazione esecutiva, in altri 2 la progettazione esecutiva è già in corso. In un lotto c’è un contenzioso tra il secondo arrivato e il vincitore. Tre lotti sono in fase di gara (uno verrà già aggiudicato domani).

“Entro fine anno – ha concluso Ciucci – 8 cantieri su 11 saranno già partiti e ci auguriamo che per i primi mesi del 2014 lo saranno tutti i lotti”. Il ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca ha aggiunto che gli interventi consentiranno di raggiungere tre risultati: un aumento della sicurezza stradale e della decongestione del traffico, una riduzione dei tempi di percorrenza del 21% dagli attuali 75 minuti a 59, una variazione della capacità di veicoli al giorno dagli attuali 7.100 a 23.000. “E’ stato fissato un cronoprogramma definito – ha detto – previsto un sistema sanzionatorio se ci saranno inadempienze, con un metodo trasparente per i cittadini”. “La Sassari Olbia – ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci – per i sardi è diventata un simbolo dell’odioso divario infrastrutturale che colpisce il territorio della Regione e che fa capire quanto la Sardegna ha dei limiti che non le consentono di avviarsi verso quello sviluppo che dia benessere e dignità ai suoi abitanti. Il primato triste di questa strada riguarda le vittime: negli ultimi 10 anni ha fatto registrare ben 90 vittime, 90 croci che stanno su quell’asfalto. La soluzione a questo male è stato un imperativo categorico, che ci ha spinto a cercare una soluzione. C’è la volontà forte di fare ciascuno la propria parte”, ha concluso. Il contratto istituzionale di sviluppo è stato firmato, oltre che dal ministro Barca, dal presidente Cappellacci e dal Ciucci di Anas, anche dal vice ministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia, presente il capo del dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli. “Sono molto soddisfatto perché questo è il metodo del fare, non del parlare”, è stato il commento del vice ministro Ciaccia.

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