Sanità in Sardegna, addio precari nell’Ats: al via 1.200 assunzioni

L’Ats Sardegna prova a cancellare la parola precarietà dal vocabolario dei contratti con i dipendenti e avvia le procedure per reclutare 1.200 lavoratori fra personale di comparto e dirigenti medici. Un piano presentato a Sassari dal direttore generale dell’Azienda, Fulvio Moirano, e dal direttore amministrativo, Stefano Lorusso. Ats, in linea con le delibere recentemente adottate dalla Giunta regionale, utilizzerà tre strumenti per stipulare i 1.200 nuovi contratti stimati nel piano di fabbisogno del personale 2018: la stabilizzazione dei dipendenti precari, la mobilità esterna e lo scorrimento delle graduatorie concorsuali.

Le stabilizzazioni riguarderanno 581 lavoratori che, per poter passare da un contratto precario a uno a tempo indeterminato, devono possedere i requisiti indicati dall’azienda e rispondere al bando che sarà pubblicato sul sito istituzionale Ats. Il personale interessato alla stabilizzazione deve presentare domanda all’Azienda per la tutela della Salute entro il 19 giugno.

Altri 619 contratti saranno stipulati con la mobilità: in questo caso ci sarà un mese di tempo dalla pubblicazione di ciascun avviso. Infine è previsto lo scorrimento di graduatorie concorsuali e nuovi concorsi. In particolare, con la mobilità, potranno rientrare in Sardegna 140 infermieri sardi che lavorano in strutture sanitarie della Penisola.

In totale nei 1.200 dipendenti che rientreranno nel piano studiato da Ats, ci sono 827 figure di comparto, fra 447 infermieri, 117 operatori socio sanitari e 373 dirigenti medici. “Ats – ha spiegato il dg Moirano – sa già che ci saranno difficoltà a reperire alcune figure mediche, come per esempio gli anestesisti, perché c’è proprio carenza di queste professionalità su tutto il panorama nazionale”. Da tutte queste procedure restano esclusi i lavoratori interinali che hanno operato con Ats e con le otto ex Asl nel corso di questi anni.

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