Qatar, successione al trono: Tamim nuovo re della Costa Smeralda

L’Emiro del Qatar lascia il trono: la Costa Smeralda va all’erede Tamim

La Costa Smeralda parlerà ancora arabo, ma la successione al trono segna questa volta un ritorno, un flashback dinastico che rimette nella mani di Tamim bin Hamad le redini dell’impero del lusso e del turismo in Gallura. L’emiro del Qatar si appresta a lasciare il potere: lo ha affermato al Jazeera, citando fonti ”bene informate”. Oggi si terrà un summit della famiglia che governa l’emirato, i Bin Khalifa al Thani e il capo dello Stato, l’emiro sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani, cederà “per ragioni di salute”, i poteri all’erede designato, lo sceicco Tamim bin Hamad.

Le trattative condotte dal rampollo con il pallino per gli affari.

Era il 7 settembre del 2011. Il quotidiano Sardegna 24 anticipava una notizia che sarebbe stata destinata a cambiare per sempre il volto della Costa Smeralda. Il nuovo Aga Khan diventava lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani. Trentatre anni, quattro figli da due mogli, Tamim ha studiato a Sandhurst, nella stessa accademia militare dei principi William e Harry, nipoti della regina Elisabetta. È amico di Nicolas Sarkozy, ex presidente francese e, di recente, ha coronato la sua grande passione per il calcio comprando la squadra del Paris Saint Germain. Ma da alcuni anni tra le sue passioni c’è anche la Costa Smeralda. Tanto che il futuro emiro del Qatar, erede designato della dinastia dei Thani, aveva deciso di comprarsela. I rapporti con la Colony Capital erano sempre stati stretti, visto che attraverso il fondo Qia – la Qatar Sport Investments – si era comprato il 70 per cento del Psg , stritolato da 50 milioni di euro, proprio dalla Colony Capital dell’uomo di affari di origine libanese.

La cena segreta a bordo dello yacht di Hariri.

Una cena a bordo del Nara, yacht di 60 metri da mille e una notte della famiglia Hariri, aveva tracciato la strada per quello che è diventato l’affare del secolo in Sardegna. A metà estate di due anni fa, ormeggiata nella rada di Cala di Volpe, la villa galleggiante ospitava le nuove generazioni degli uomini più ricchi al mondo con in testa l’idea di far rinascere il sogno della Costa Smeralda. Era nato così il progetto di entrare in possesso del regno dorato delle vacanze fondato 50 anni fa dal principe ismaelita Karim Aga Khan. I protagonisti di una trattativa che riportava in auge i fasti della Costa Smeralda, i rampolli arabi di alcune tra le famiglie più potenti al mondo: la principessa Zhara, figlia dell’Aga Khan; Tamim Al Thani, erede al trono dell’emirato del Qatar e Ayman Hariri, terzogenito 31enne del premier libanese assassinato nel 2005. Le nuove generazioni delle più ricche dinastie arabe avevano deciso di riprendere in mano il futuro di Porto Cervo e riacquistare dal finanziere americano Tom Barrack tutte le proprietà che nel 2003 la Starwood cedette alla Colony Capital. Era da un paio d’anni che l’offerta stuzzicava la fantasia della ricca dinastia Al Thani. Nell’estate del 2010 si arrivò ad un passo dalla vendita, poi il veto di Franco Carraro, presidente della Smeralda Holding (il trait d’union tra la Colony e Unicredit), aveva bloccato l’affare. Per questo Tamim Al Thani, il braccio operativo della dinastia del Qatar, aveva scelto come intermediari di lusso due personaggi come Zhara e il giovane Hariri. Nonostante dal 2003 il cambio di gestione avesse impresso al paradiso delle vacanze una chiara impronta americana, gli arabi che hanno conosciuto questo angolo di Sardegna tramite l’Aga Khan non hanno mai smesso di frequentare la Costa Smeralda.

Il modello Tamin Al Thani nel segno della continuità.

Tamim Al Thani rappresenta il modello di questa “Meglio gioventù” che eredita la tradizione dei petrodollari. La dinastia Al Thani però ha diversificato. Ora il business del Qatar si chiama Lng, che vuol dire “liquefied natural gas” (gas naturale liquefatto). L’altro acronimo è Qia, che significa Qatar Investment Autorithy, fondo sovrano del Qatar con attività per oltre 40 miliardi di euro e tendenza a crescere. Il Qia (il fondo del Qatar) corre per diventare leader mondiale in produzione e trasporto di Lng (il gas). Un terzo delle riserve mondiali di Lng giace lì, nel Qatar. Il Qia degli Al Thani ha investito ovunque. Possiede il 17 per cento di azioni privilegiate della Volkswagen. E’ entrato a Hollywood, nella Walt Disney. È padrone dei magazzini Harrods di Londra, che appartenevano ad Al Fayed. Ha quasi il 17 per cento di Sainsbury’s, grossa catena di supermercati in Gran Bretagna. Ha acquisito la maison del lusso che porta il nome di Valentino. E poi il calcio. Gli Al Thani hanno comprato i diritti tv per l’estero della Liga di Spagna e un Abdullah Al Thani si è preso il Malaga. La Qatar Foundation è sponsor del Barcellona, 150 milioni di euro per 5 anni. Infine c’è la Costa Smeralda. Ma qui, come per l’Aga Khan più di 40 anni fa, non si tratta solo di business. Qui c’è la storia e la passione per un luogo che si vuole restituire agli antichi splendori. E che il giovane Tamim vuole mantenere la promessa.

Giacomo Legato

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share