Non solo Alcoa. In Sardegna ci sono circa 10.700 lavoratori che dal 2013 attendono il pagamento dei sussidi per la cassa integrazione e mobilità in deroga. Proprio oggi è stato completato l’iter per mettere in pagamento la prima determina per la mobilità in deroga relativa a 1.470 lavoratori e nei prossimi giorni dovrebbe essere chiuso il percorso amministrativo per ulteriori 1.500, “ma questa è solo una prima trance e ci sono ancora 6.000 persone che attendono il sussidio dal 2013″. Lo dice all’ANSA il segretario Cisl degli edili con delega per gli ammortizzatori sociali, Giovanni Matta, ricordando che “a fronte dei 52 milioni di euro di anticipazione da parte della Regione, mancano all’appello ancora 65 milioni per completare il 2013“.
E resta tutta da definire la somma complessiva che servirà per pagare i sussidi nel 2014. Per i lavoratori espulsi dalla produzione a fine 2013, come per alcuni operai degli appalti Alcoa, si tratta di cinque mesi senza un soldo, cioè 890 euro al mese; per gli altri, quelli che sono già alla terza proroga e oltre degli ammortizzatori sociali, di non vedere neppure i 380 euro al mese. “Nel 2014 le imprese che hanno dichiarato lo stato di crisi sono 1.223 e circa 7.700 i lavoratori messi in cassa integrazione – spiega ancora Matta – quelli in mobilità sono invece 14.500 circa”. Come più volte rimarcato dal sindacato, “la Sardegna è in forte credito con lo Stato che finora non è stato in grado di comprendere quale sia la vera situazione sociale nell’Isola. Serve operatività in tempi brevi perchè così non si può andare avanti – avverte l’esponente della Cisl – l’attenzione è alta e la mobilitazione è pronta a ripartire in sede locale e nazionale”.