Presunto stupro dopo conoscenza sui social, vittima conferma le accuse al processo

Conosciuta su Facebook, poi costretta ad avere rapporti sessuali, ripresa con i telefonini dai suoi orchi e minacciata. La donna cinquantenne presunta vittima di uno stupro avvenuto anni fa in un casolare di Codrongianos ha deposto oggi in Tribunale a Sassari, nel corso del processo che vede alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale di gruppo due 33enni originari del Marocco, Redouane El Hani e Mohamed Laaraj.

La donna, residente nell’Oristanese, davanti ai giudici ha confermato quanto già dichiarato agli inquirenti nelle prime fasi delle indagini. Un’inchiesta nata quasi per caso, due anni dopo i fatti, in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche fatte dai carabinieri di Porto Torres nell’ambito di un’indagine su un presunto traffico di droga. La donna aveva conosciuto uno dei due imputati su Facebook, poi si erano incontrati a casa dell’uomo e l’appuntamento si era trasformato in un incubo. Stando alle ricostruzioni dell’accusa i due connazionali avrebbero abusato sessualmente della donna, riprendendo i rapporti con i loro telefonini e minacciando la donna di mostrare le foto a sua figlia, se mai le fosse venuto in mente di denunciarli. Lei aveva taciuto, ma a portare alla luce la vicenda sono poi state le intercettazioni telefoniche dei carabinieri di Porto Torres, ai quali poi la 50enne ha confermato tutto. I due imputati, difesi dall’avvocato Claudio Mastandrea, si dichiarano innocenti. Il processo continuerà il 26 gennaio 2022 con le deposizioni di altri testimoni chiamati in aula dal pm Ermanno Cattaneo.

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