La possibile apertura di un nuovo polo commerciale tra Sestu e Assemini preoccupa i commercianti costretti a fare i conti da un lato con una riduzione delle vendite legato al basso potere d’acquisto delle famiglie e dall’altro con uno ‘spopolamento’ dei possibili acquirenti del centro storico e della città, spinti sempre di più verso i commerciali. Il primo a puntare il dito contro la possibile apertura del nuovo polo è il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti.
“Nascono nuovi centri commerciali, i piccoli negozi nel frattempo muoiono – sottolinea Bertolotti -. Tra Cagliari e hinterland si contano già sei centri commerciali, è inaccettabile che ci sia in ballo un progetto che potrebbe vedere la nascita di altre tre strutture con una decina di supermercati, oltre quaranta negozi, ristoranti e aree giochi a pochi chilometri dal centro città. La nostra associazione di categoria, da sempre in prima fila per il sostegno al piccolo commercio, non può che essere contraria”.
Secondo Bertolotti: “Servono azioni finalizzate al rilancio del piccolo commercio locale alle prese con una preoccupante crisi di consumi – precisa -. La rinascita dei centri urbani può passare anche attraverso il riutilizzo di contenitori dismessi, senza dimenticare i temporary shops, locali commerciali sfitti che possono essere reimpiegati per tempi assai brevi evitando così che l’immobile rimanga inutilizzato e perda appetibilità sul mercato. Noi, come Confcommercio, ci batteremo in ogni sede per tutelare la categoria e scongiurare che la grande distribuzione continui a svilupparsi in modo indiscriminato.” La speranza, da parte di Alberto Bertolotti è che non arrivi il via libera alla realizzazione: “Bisogna anche attendere la valutazione di impatto ambientale”.