Policlinico Sassarese, sale la tensione: “Risposte immediate o lunedì in piazza”

I duecento lavoratori del Policlinico Sassarese attenderanno un atto ufficiale della Regione sino a giovedì, tenendo a freno la rabbia e l’angoscia per il loro posto di lavoro a rischio. Ma se entro quel giorno non arriverà da Cagliari nessuna notizia sull’accreditamento provvisorio scenderanno in piazza. La data è già fissata: lunedì 3 dicembre. Si partirà dalla struttura sanitaria di viale Italia e si punterà verso piazza Fiume, davanti alla sede regionale dell’Ats.

La decisione è stata presa al termine dell’assemblea convocata dai segretari territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Antonio Canalis, Antonio Monni e Augusto Ogana, cui i dipendenti dell’ospedale privato hanno partecipato in massa. Sindacati e lavoratori auspicano che entro un paio di giorni l’assessorato regionale alla Sanità conceda l’accreditamento provvisorio almeno per le attività ambulatoriali, la riabilitazione, la diagnostica e tutti i servizi che non hanno a che fare con le sale operatorie, che sono fuori norma.

La soluzione era stata ipotizzata nei giorni scorsi proprio dall’assessore regionale Luigi Arru. Intanto i commercianti di viale Italia si schierano con i lavoratori: per sensibilizzare i cittadini sulla vertenza in atto, esporranno nelle vetrine dei loro negozi un manifesto con la scritta ‘Io sto con il Policlinico‘.

Sul futuro incerto della struttura sanitaria interviene anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna. “Sto seguendo quotidianamente la situazione del Policlinico Sassarese, una struttura importante per tutto il territorio. Sono in dialogo costante con la Regione e con i sindacati, oggi riuniti in assemblea”.

Il primo cittadino parla dei prossimi passi. “Ci troviamo ancora in una fase delicata, è previsto per mercoledì 28 novembre un sopralluogo del personale tecnico dell’assessorato regionale della Sanità per esaminare la nuova richiesta di accreditamento provvisorio. È necessario che le attività, così come stabilito nel tavolo in Prefettura dello scorso 13 novembre, proseguano – conclude Sanna – Sono vicino alle lavoratrici e ai lavoratori, al personale medico e, in particolar modo, alle pazienti e ai pazienti, che devono essere tutelati”.

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