Policlinico sassarese a rischio, i vertici: “Ricorso al Tar contro lo stop”

“Contro la sospensione dell’accreditamento presenteremo un ricorso gerarchico alla Regione e uno al Tar“. Il presidente del Policlinico Sassarese, Piero Bua, annuncia le contromosse del management di viale Italia, dove si trova lo storico ospedale privato di Sassari, contro l’atto della dirigenza regione che rischia di far chiudere la struttura e di mandare a casa 200 lavoratori, con gravi disservizi per la città e il territorio. “Esattamente a tre giorni dalla pubblicazione del decreto con cui il tribunale ha autorizzato la società Habilita a prendere in affitto il Policlinico, il responsabile del servizio di accreditamento dell’assessorato regionale alla Sanità ha firmato quel provvedimento – polemizza – la tempistica ci sorprende”. Il presidente spiega che “da un anno si lavora per completare la cessione della struttura, così che i nuovi gestori garantiscano continuità dei servizi sanitari, livelli occupazionali e investimenti per rimodernare l’ospedale”. Ora che il percorso è quasi completato, “il provvedimento della Regione rischia di far saltare tutto”, accusa Bua. Senza accreditamento regionale, il Policlinico è una scatola vuota. “Dovremo chiudere e licenziare”, prosegue il presidente del Policlinico. Al vertice fissato per la settimana prossima dalla Regione parteciperà anche il Gruppo Rusconi, il gruppo bergamasco che controlla Habilita, la società pronta ad acquisire il Policlinico. “Speriamo che trovino un accordo con la giunta regionale – conclude Piero Bua – per programmare gli interventi di adeguamento della struttura e non interrompere i servizi”.

Intanto i duecento lavoratori del Policlinico Sassari proclamano lo stato di agitazione e organizzano per lunedì mattina in viale Italia un sit-in di protesta, con un’assemblea sindacale aperta davanti alla struttura che rischia di chiudere. Lo annunciano Antonio Canalis della Fp Cgil, Antonio Monni della Cisl Fp e Augusto Ogana della Uil Fpl, che oggi hanno incontrato la dirigenza. “Difenderemo con le unghie e con i denti il Policlinico Sassarese – spiegano – Abbiamo condiviso ogni passo verso un piano di salvataggio destinato a favorire l’ingresso di Habilita per gettare le basi di un rilancio e un potenziamento dell’offerta sanitaria che garantisca la continuità delle prestazioni e il mantenimento dei posti di lavoro”. Alla luce di quanto emerso stamattina, con il rischio che vengano presto avviate le procedure di licenziamento collettivo, “alziamo il livello di guardia e siamo costretti ad assumere ogni iniziativa utile a superare in tempi rapidi il clima di forte incertezza”, annunciano. Secondo Canalis, Monni e Ogana, “la vertenza deve essere presa in carico dalla politica locale e regionale”. Ai rappresentanti sindacali e ai lavoratori “le dichiarazioni a mezzo stampa non bastano, chiediamo con perentoria fermezza che si volti pagina attraverso lo sforzo e l’impegno concreto di tutta la compagine politica e amministrativa che governa l’isola”.

Il rischio di stop al Policlinico Sassrese approda in Consiglio regionale. Il Partito dei Sardi ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta – e in particolare all’assessore della Sanità – un intervento “deciso e tempestivo” per scongiurarne la chiusura. “Il Policlinico Sassarese è un presidio sanitario che ha erogato per quasi un secolo servizi sanitari di eccellenza non solo per gli abitanti di Sassari ma per tutto il Nord Sardegna e che rappresenta, tuttora, un punto di riferimento irrinunciabile per i pazienti sardi – spiega il consigliere Roberto Desini, primo firmatario dell’interrogazione – occorre scongiurare immediatamente il rischio di interrompere l’erogazione degli irrinunciabili servizi terapeutici e assistenziali offerti dalla struttura evitando il licenziamento collettivo di circa duecento lavoratori”.

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