Avevano nascosto tra la vegetazione un fucile modificato a cui era stato collegato un filo di nylon che, se toccato, avrebbe fatto partire il colpo. Un’arma micidiale piazzata per ferire cinghiali e selvaggina ma che avrebbe anche potuto uccidere un uomo, quella sequestrata dagli agenti della Stazione Forestale di Sinnai in località San Pietro Paradiso, alle pendici dei Sette Fratelli. I due bracconieri sorpresi a posizionare il marchingegno, Eugenio e Fabio Pusceddu, rispettivamente di 53 e 38 anni, artigiani di Maracalagonis, sono stati arrestati e adesso si trovano in cella a Uta con l’accusa di porto e detenzione di arma clandestina. Il fucile aveva infatti il numero di matricola cancellato. Sequestrate anche munizioni e attrezzi per il bracconaggio.
Far West eolico, Comitato Insularità: “Estendere Ppr a tutta la Sardegna”
Il Comitato scientifico Insularità in Costituzione ha presentato oggi, sabato 4 maggio 2024, una proposta di legge “SalvaTerritorio”…