È diventata una storia di interesse nazionale, visto il lieto fine, la caparbia professionalità di Agnese, 36 anni, la poliziotta che per otto giorni ha chattato con il pedofilo arrestato a Cagliari.
Dell’agente Agnese (su decisione della Questura non è stato diffuso anche il cognome) se n’è occupato il quotidiano La Stampa che ha raccontato tutti i passaggi della vicenda (qui l’articolo di Sardinia Post). La vicenda risala a qualche settimana fa.
Tutto è cominciato quando una 12enne, spaventata, ha confessato al padre che un uomo le proponeva su Instagram di fare sesso in cambio di soldi. Il genitore si è quindi rivolto alla Polizia che l’ha fatto contattare dal commissario capo Michele Mecca. Il quale ha poi affidato il caso all’agente.
Alla 12enne è stato presa la scheda telefonica. Al suo posto l’ha usata la poliziotta che per otto giorni si è finta la 12enne e al pedofilo ha dato appuntamento su una panchina al Parco di Monte Urpinu. Al posto dell’adolescente, però, c’era la poliziotta. Per il pedofilo è scattato l’arresto.