GLI AUGURI DI PAOLO PIRAS: “Hombre vertical, lo rinominò Gianni Mura. È questa “verticalità” di Gigi Riva che rende il suo settantesimo compleanno così ricordato e celebrato, così degno di menzione. Importa quasi meno la fila di numeri vincenti nella sua carriera – il record di gol in nazionale, la frequenza impressionante con cui è andato a rete, lo straordinario e irripetibile scudetto strappato ai colossi nordici del pallone. Viene alla mente invece la sua scelta di vita: stare a Cagliari, in Sardegna, la terra che lo ha adottato e di cui si è fatto figlio, lui orfano troppo presto, ferito da un’assenza mai superata”.
“Le sue scelte, le sue rinunce: non solo ai miliardi degli Agnelli e dei Moratti, che furono costretti a rimettere in tasca il libretto degli assegni in un tempo in cui i calciatori erano poco più che bestiame sportivo, e dovevano dire solo sì, o non giocavano più. Riva disse no, decenni dopo, anche a Berlusconi, quando gli fece una corte pressante perché accettasse di fare il governatore della Sardegna – candidarsi sarebbe stata una formalità: avrebbe vinto sotto qualsiasi colore”.
“Anche in nazionale, da dirigente, sapeva essere primo tra pari, ascoltato da tutti. Per lui, l’altrimenti usurata parola “carisma” conserva un senso. Il tempo che passa può segnare il fisico, ma nemmeno scalfisce il monumento. Dunque auguri, Uomo Verticale, Gigi Riva, ancora saldo sulle sue scelte in questo tempo sfocato, di personaggi obliqui, o, ancora più spesso, orizzontali”.