GLI AUGURI DI PAOLO FRESU: “Con Gigi Riva non ci siamo mai incontrati, ma l’anno scorso, in occasione del concerto Sardegna-chiama, avevo pensato di coinvolgerlo. Così gli mandai un sms, chiedendogli se potevo disturbarlo. Fu lui a telefonarmi, e devo confessare che se mi avesse chiamato Miles Davis non mi sarei emozionato così tanto. Gigi Riva è un mito, una figura integra che va oltre il significato del calcio e della vittoria dello scudetto: non credo ci sia una persona più amata di lui in tutta la Sardegna. Un portatore di valori e pensieri positivi, che è stato in grado di metabolizzare un messaggio che va oltre la sua arte: quello della condivisione, della semplicità, della bellezza che sottende al tema dello sport, l’importanza dello stare insieme. Ha perseguito i suoi ideali giorno dopo giorno, senza mai declamare nulla, coerentemente al suo carattere schivo e taciturno”.
“La sua è una visione di mondo che mi appartiene profondamente. Partiamo da luoghi diversi ma gli obiettivi sono gli stessi. Io sono sardo a tutti gli effetti, figlio di una famiglia che incarna i valori della terra, del lavoro e il mio amore nei confronti dell’isola, anche oggi che vivo in giro per il mondo, è un cordone ombelicale impossibile da tagliare. L’attaccamento di Riva alla Sardegna è ancora più prezioso, un lombardo che non sapeva niente del mondo arcaico in cui si sarebbe trovato a vivere, e che si è innamorato perdutamente della gente che ha incontrato. Un affetto che i sardi hanno saputo riconoscere, la sua semplicità ha fatto breccia: puoi girare tutta la Sardegna e non incontrerai mai nessuno che non sappia chi sia Riva, anche le mamme, i contadini, i minatori, i giovani o gli anziani. Tutti lo conoscono. E tutti diranno che è una grande persona. Il protagonista di un rinnovato orgoglio sardo che, oggi più che mai, è importante sostenere e diffondere”. (don.perc.)
