Ottana, sindacati e Confindustria contro Coldiretti: “Sì alla centrale a carbone”

Polemica tra Coldiretti, industriali e sindacati sul progetto di Ottana Energia, in base al quale la centrale termica deve essere riconvertita a carbone in attesa che nel centro Sardegna arrivi il gas metano. La Coldiretti Nuoro Ogliastra ha bocciato il progetto, sostenuto dall’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori, dalla Confindustria e dai sindacati del nuorese. “Siamo all’ennesima decisione calata dall’alto – ha commentato il presidente Coldiretti, Simone Cualbu – altre zone, in cui sono presenti centrali a carbone, stanno pagando a caro prezzo certe scelte. Diversi studi epidemiologici ed ecologici ritengono l’uso del carbone un grave fattore di peggioramento della situazione esistente sia per la qualità dell’aria sia per le altre emissioni che potrebbero produrre effetti nefasti sull’ambiente naturale ed agricolo”. Commenti negativi anche da parte del direttore della Coldiretti, Aldo Manunta: “Se qualcuno vuole puntare allo sviluppo del territorio portando il carbone ad Ottana, per mantenere in vita comparti ormai decotti a discapito del settore primario, ci troverà sempre contrari”. Cualbu e Manunta hanno invitato, pertanto, l’assessore Liori a visitare la piana di Ottana per discutere del tema con le varie imprese e le popolazioni locali.

Immediata la replica di Confindustria e sindacati di Nuoro, che hanno accolto con disappunto la presa di posizione della Coldiretti che oggi si è detta contraria alla centrale a carbone ad Ottana. “Coldiretti non conosce il progetto di riconversione della centrale elettrica e non ha una visione globale del contesto produttivo che l’ha determinato – hanno sostenuto assieme le parti sociali – è una presa di posizione che denota il solito atteggiamento antindustriale. Per noi è valido il modello di un’economia integrata dove il settore agricolo e quello industriale, tra cui l’agroalimentare, possano coesistere e sostenersi a vicenda”. Il comparto agricolo vale il 4% del Pil regionale mentre l’industria nel suo complesso ne vale il 18%. Nell’area di Ottana esistono 30 aziende e lavorano 500 persone. Due di queste aziende fatturano da sole oltre 400 milioni di euro all’anno e una sola di esse esporta per circa 60 mln di euro in un anno, contribuendo in modo determinante a tenere in attivo la bilancia commerciale del Nuorese. Ci potrà essere crescita – conclude il documento unitario – se si affronta in modo organico e strategico il tema dell’energia. Non c’è alcuna decisione calata dall’alto, bensì l’inizio di un iter, e gli enti preposti, sia tecnici sia politici, valuteranno tutti gli aspetti, anche di impatto ambientale, del progetto”.

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