Clamorosa azione di protesta questa mattina dei lavoratori della centrale elettrica di Fiume Santo E.On di Porto Torres. I lavoratori hanno occupato le sale di controllo dei gruppi quattro di produzione, che al momento sono fermi ed è scattato quindi il rischio black out nell’Isola. “Speriamo – hanno detto i rappresentanti sindacali – che questo non generi problemi alla popolazione”. Il 10 maggio scorso era ripreso lo sciopero dei lavoratori della centrale E.On del gruppo 1 e del 3. Quest’ultimo gruppo, però, era stato reso incompatibile, per l’astensione dal lavoro, da Terna (la società che gestisce il servizio elettrico) ed il Prefetto tre giorni fa aveva quindi precettato i lavoratori per evitare disagi all’erogazione dell’energia. Mentre per oggi era previsto, invece, solo lo sciopero degli operai dei gruppi 2 e 4. La nuova azione di protesta è tesa a sbloccare la drammatica situazione annunciata dalla multinazionale tedesca. E.On, infatti, dapprima ha deciso di non dar seguito all’impegno per la costruzione di un nuovo gruppo, con una spesa di 700 milioni di euro, e quindi ha confermato ai Sindacati il piano che prevede 120 tagli in due anni, cioé la metà dei dipendenti. Lavoratori e organizzazioni di categoria hanno anche chiesto un incontro con il Ministero dello Sviluppo economico perché il nuovo governo affronti i problemi della vertenza di Fiume Santo.
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