Omicidio imprenditrice in Ogliastra, confermate le assoluzioni

Confermata l’assoluzione decisa in primo grado. Dopo circa tre ore di camera di consiglio, la Corte d’assise di appello di Cagliari – presidente Grazia Corradini – ha ritenuto corretta la sentenza che aveva fatto cadere le accuse nei confronti di Daniela Depau, ex sindacalista, e di Marcello Ladu, ergastolano, finiti nell’inchiesta dell’ex procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, la prima come presunta mandante dell’omicidio di Rosanna Fiori, titolare dell’azienda florovivaistica Barbagia Flores, per la quale lavorava la Depau, il secondo in veste di autore del delitto del cacciatore Francesco Giamattei, ucciso per rubare il fucile che poi sarebbe stato utilizzato per ammazzare, il 3 ottobre 2001, l’imprenditrice nella foresteria della sua impresa, a Villanova Strisaili, in Ogliastra. Per Daniela Depau, che ha trascorso 11 mesi in carcere, la fine di un incubo: visibilmente emozionata, ha ringraziato l’avvocato Riccardo Floris che in questi anni l’ha difesa con tenacia e passione.

L’ex sindacalista e l’ergastolano sono stati gli unici per i quali è stato proposto l’appello dopo l’assoluzione di due anni fa di tutti gli allora sette imputati, compreso il marito della Depau, Flaviano Stochino. Il 19 dicembre 2014, infatti, la Corte d’assise di Cagliari aveva fatto cadere le accuse per tutti con la formula “perché il fatto non sussiste”. Erano coinvolti, a vario titolo, nell’inchiesta legata all’omicidio di Rosanna Fiori e alla lunga scia di sangue e attentati che avevano colpito l’Ogliastra in quegli anni. Secondo l’ipotesi del pm Fiordalisi, ora cancellata anche dalla sentenza di appello, l’imprenditrice sarebbe stata uccisa dopo una catena di pesanti intimidazioni per strappargli l’azienda e ottenerne il controllo. Così, indagando sul delitto, il procuratore di Lanusei aveva allargato l’inchiesta ad altri omicidi avvenuti negli anni Novanta: quello del cacciatore Giamattei e dei coniugi Maria Antonietta Liscia e Ferdinando Buttau. Da qui il processo di primo grado conclusosi con sette assoluzioni. Per quattro imputati la sentenza è divenuta definitiva in quanto non c’è stato ricorso, mentre per un quinto, Marco Serra, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio Fiori, il processo di secondo grado è stato sospeso a marzo perché le sue condizioni psichiche non gli consentono di partecipare attivamente alle udienze. La sua posizione è stata così definitivamente stralciata. Restavano alla sbarra la Depau e Ladu, per i quali anche il sostituto procuratore generale Maria Alessandra Pelagatti ha sollecitato la conferma dell’assoluzione, poi decretata dal verdetto finale della Corte.

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