Il Tribunale del riesame di Cagliari aveva respinto la richiesta di scarcerazione di Francesco Rocca, accusato di essere il mandante dell’uccisione della moglie Dina Dore avvenuta a Gavoi il 26 marzo del 2008. Ora gli avvocati del dentista attendono le decisioni della Cassazione. Ai magistrati romani si chiede anche se la competenza debba restare ai giudici della DDA di Cagliari, oppure l’inchiesta debba essere trasferita a Nuoro, essendo caduta l’ipotesi iniziale del sequestro di persona. Intanto è in una fase di stasi tutta la vicenda e resta ancora senza nome il terzo complice dopo la clamorosa svolta del 28 febbraio scorso quando finì in carcere anche Pierpaolo Contu, operaio di Gavoi, minorenne all’epoca dei fatti, accusato di essere il presunto esecutore materiale dell’omicidio. Anche i giudici del Tribunale dei minorenni di Sassari hanno respinto la scarcerazione di Contu. Dina Dore venne aggredita nel garage di casa la sera del 26 marzo 2008 e poi morta soffocata nel bagagliaio della sua auto dove venne rinchiusa con il volto avvolto dallo scotch che le impedì di respirare. Le forze dell’ordine inizialmente pensarono che fosse stata vittima di un sequestro di persona.
Su Nuraxi di Barumini conquista la Columbia University di New York
Su Nuraxi di Barumini e la cultura nuragica protagonisti anche negli Stati Uniti. A ospitare la storia millenaria…