Olbia, scandalo aerei vip: la Procura chiede cinque rinvii a giudizio

La Procura della Repubblica di Tempio Pausania, nell’ambito dell’inchiesta  sull’Agenzia delle Dogane di Olbia per i mancati controlli negli aerei privati nell’aeroporto Costa Smeralda, ha fatto cinque richieste di rinvio a giudizio. Le indagini, per “aiuti” considerati irregolari a facoltosi turisti che durante l’estate sono transitati nello scalo gallurese, hanno fatto emergere secondo gli inquirenti omessi controlli in cambio di denaro, posti di lavoro, spese varie.

Questa mattina sono stati notificati i provvedimenti di avviso di conclusione indagini a Salvatore Siniscalchi, di 60 anni, responsabile dell’ufficio della Dogana di Olbia, al collega Nicola Castagna, di 32, di Nuoro, a Francesco Cossu, di 51, di Olbia, dipendente della Geasar, la società che gestisce lo scalo, e responsabile dell’Eccelsa Aviation. A questi occorre aggiungere il russo Kazikaev Valery, dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, che deve rispondere di corruzione, e Giovanni Fanciulli, spedizioniere doganale che in concorso con Siniscalchi deve rispondere di contrabbando.

Fra i reati contestati a Siniscalchi ci sono la corruzione, concussione, peculato, truffa ai danni dello Stato, contrabbando aggravato, istigazione a delinquere, turbativa di pubblico servizio. Dalla lettura delle ordinanza emerge come Siniscalchi nei confronti di Kazikaev avrebbe “omesso in maniera continuativa i controlli doganali e di valuta”, e che quest’ultimo gli avrebbe pagato alcuni interventi in una clinica privata romana per ammontare di 23.968 euro.

Lo spedizioniere Fanciulli deve invece rispondere di contrabbando per “l’importazione e l’illecita rivendita in Italia di un tender di uno yacht senza aver adempiuto alle procedure doganali-amministrative

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