Nuove speranze per la Keller, imprenditore interessato. Tempi stretti

C’è una speranza per il riavvio della Keller di Villacidro, l’industria meccanica che si occupa della costruzione e manutenzione delle carrozze ferroviarie e che oggi è in liquidazione. Una società del settore, la Mida di Livorno, del gruppo Sniap, ha manifestato l’interesse per lo stabilimento sardo in una riunione al Mise. Ma i tempi sono stretti. La curatela fallimentare ha stipulato un contratto con un’azienda per la vendita dell’ex Keller, che dal 15 marzo potrà avvenire anche a pezzi (terreni, capannoni, attrezzature, ecc.). Se invece la cessione scattasse prima, i curatori pagherebbero solo una penale. Per questo motivo i sindacati hanno indetto la mobilitazione dei lavoratori e hanno avuto, insieme ai sindaci di Arbus, Gonnosfanadiga, San Gavino e Villacidro, un incontro con l’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras.

La Regione si è impegnata a chiedere al Mise un confronto urgente per discutere della vertenza Keller nei prossimi giorni. Nel frattempo, per mantenere alta l’attenzione sul futuro dei 250 ex dipendenti, i sindacati hanno già indetto una manifestazione per venerdì prossimo, 27 gennaio, davanti all’assessorato dell’Industria. Obiettivo: “sostenere la richiesta della Regione e sollecitare i parlamentari sardi perchè chiedano al Mise un incontro immediato”. “Il momento è favorevole – sottolinea l’assessora – Da una parte la Regione, grazie al Patto per la Sardegna, ha ricevuto circa 400 mln sul Fondo di Sviluppo e Coesione per il rifacimento del sistema ferroviario sardo. Dall’altra, il Governo ha previsto forti investimenti sulle ferrovie in tutta l’Italia, e una parte dei 4 mld può essere destinata all’isola. Per questo – spiega – riteniamo che un’impresa possa trovare attrattiva la Sardegna, anche perché a Villacidro troverebbe competenze professionali già formate”. “Occorre siglare subito un accordo di programma con tutti gli attori interessati per sbloccare alcune partite che possano agevolare l’eventuale nuovo investimento – dice all’ANSA Gianluigi Marchionni della Cgil – rivendichiamo il diritto al lavoro e sappiamo che le nostre professionalità sono in grado di operare con commesse importanti come quelle prospettate”.

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