protesta malati sla

Protesta dei malati Sla a Roma, oggi incontro in Senato

Questa mattina alle 10 incontro in Senato.

19.29. L’incontro al ministero sta per terminare. Per ora nessun risultato. Domani mattina alle 10 l’appuntamento è in Senato con il sottosegretario Balduzzi e i capigruppo dei vari partiti. Rabbia e sconforto di Tore Usala che intendeva passare la notte davanti al Ministero, ma solo le preghiere della moglie Giuseppina sono riuscite a dissuaderlo. Nulla di fatto anche stasera, ma Usala è determinato a non tornare in Sardegna senza l’emendamento richiesto.

16.01. Tore e Giuseppina Usala, accompagnati da un gruppo di malati, sono entrati in questo momento al ministero. Alle 16,30 saranno ricevuti da Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia e finanze. Una volta avute rassicurazioni sull’incontro, Usala e altri malati hanno attaccato i respiratori, staccati poco più di un’ora fa, alle batterie.

15.30. Alcuni malati hanno accusato dei malori. Sul posto è intervenuto il personale del 118.

14.15. Usala avverte: tutti i disabili attaccati al respiratore che stanno manifestando davanti al ministero dell’Economia, circa una decina, staccheranno il respiratore se non saranno ricevuti da rappresentanti del ministero o del governo.

14. A Roma c’è anche Mariangela Lamanna, vicepresidente del comitato 16 novembre: “Non si ritengono colpevoli della morte del dottor Pennacchio, allora perché siamo qui da tre ore e non ci hanno ancora ricevuti? Adesso basta, abbiamo politici che trovano i soldi per tutto, non per i disabili gravissimi. Vengono spesi 18 miliardi per le Rsa, ne basterebbero un quarto per farli stare a casa:non andremo a casa fino a quando non otterremo quello che vogliamo”. I disabili e le loro famiglie, con l’aiuto dei fratelli Biviano, che dal 23 luglio protestano davanti a Montecitorio per la libertà di cura con il metodo Stamina, hanno bloccato anche via Cernaia, dove si trova un ingresso laterale del ministero dell’Economia, e le zone limitrofe.

13.35. Uno dei malati ha staccato i respiratori: da adesso avrà all’incirca soltanto tre ore di autonomia.

12.47. Il traffico è completamente bloccato in XX Settembre, a Roma. I malati sulle carrozzelle e sui lettini si sono posizionati nel bel mezzo della strada e i vigili sono costretti a deviare il flusso delle macchine. “Stiamo qui, non ce ne andiamo -racconta Giuseppina Usala- mentre sotto i gazebo alcuni dei protestanti ricevono cure e assistenza. Una situazione di disagio che si aggiunge alla fatica del viaggio fatto dai malati per raggiungere la capitale e alla tensione che ora dopo cresce.

ore 11.16 Non si mettono bene le cose a Roma, i malati di Sla non verranno ricevuti e non troveranno interlocutori per le loro richieste. La comunicazione è stata data a Giuseppina Usala, la moglie di Tore, che ora teme per la salute del marito e dei tanti giunti fino a Roma sotto la guida del Comitato 16 novembre. “Appena saputo la notizia, un gruppo di noi si è spostato dal piazzale davanti al Ministero e ha occupato la strada in XX Settembre -racconta-. Ora vedremo cosa fare, la rabbia è tanta”.

ore 10. 30 Non l’ha fermato nemmeno il ciclone. Tore Usala ha raggiunto Roma da poche ore e questa mattina sta per iniziare una nuova giornata di lotta. Assieme a lui un centinaio tra malati Sla, parenti e amici che giunti da tutta Italia si sono dati appuntamento alle 10.30 per protestare davanti al Ministero dell’Economia. Gli aiuti che erano stati promessi dai sottosegretari non arrivano per questo il segretario de Comitanto 16 novembre ha scritto un emendamento alla legge di stabilità che renda possibile un’adeguata assistenza alle famiglie, dando la possibilità a ai malati di poter scegliare di restare a casa.

Fa molto freddo, siamo fragili, in sciopero totale della fame, sappiamo che il nostro fisico non potrà reggere a lungo, ma non molliamo, resteremo sin quando non prenderete una decisione” spiega Tore poche ore prima dell’incontro.

E il ricordo va all’amico Raffaele Pennacchio, il malato di Sla morto al termine dell’ultimo presidio davanti al Ministero dell’Economia. Era il 27 ottobre. E’ passato quasi un mese, e nemmeno quella morte è servita per ottenere risposte concrete.

Abbiamo preparato un emendamento, non certo un esempio di tecnica legislativa, ma un documento stilato in linguaggio comune e comprensibile al popolo- scrive Tore-. Tocca all’ufficio legislativo di questo Ministero renderlo tecnicamente idoneo, senza stravolgere la sostanza. Noi vogliamo una risposta concreta, l’assoluta garanzia che il Governo presenterà l’emendamento concordato.

Una cosa è certa, questa volta un impegno non basta. Se stavolta ci sarà il morto non potrete dire che non avete colpa”. (d.p.)

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