Gli avvocati di Nuoro nella trincea del tribunale

Lo si vuole ridurre a piccolo tribunale di provincia, a una sede di serie B, portando da 16 a 12 i giudici e da 7 a 6 i pubblici ministeri. Questo per un’applicazione schematica dei parametri demografici. Ma se la popolazione è “piccola”, i numeri della giustizia nel Nuorese sono grandi. E anche la qualità dei reati.

Per questo gli avvocati nuoresi hanno deciso di reagire con una protesta straordinariamente dura. Si asterranno dal lavoro da oggi a tutto il mese di marzo: uno sciopero di un mese e mezzo. I legali sono determinati: hanno istantaneamente respinto al mittente una contestazione della commissione di garanzia che aveva chiesto di ridurre la protesta a otto giorni. “Sappiamo che sono previste sanzioni – spiega l’avvocato civilista Priamo Siotto – ma se non avremo segnali positivi andremo avanti a oltranza”.

Una protesta degli avvocati, ma in realtà di un intero territorio. “Come è ben noto – prosegue Priamo Siotto – la Sardegna centrale è un’area complessa e ancor più difficile da governare se la domanda di giustizia non ha risposta. Quattro magistrati in meno determinerebbero il rallentamento di tutta l’attività giudiziaria e non saremmo noi avvocati a subirne le principali conseguenze negative, ma i cittadini. Pensiamo a un processo penale: ne patirebbe il detenuto, ma in misura ancora maggiore la parte offesa, perché, quando i tempi si allungano, il reato si estingue per prescrizione. Ci batteremo con tutte le forze perché questo ridimensionamento non avvenga”.

“E’ evidente – commenta Giuseppe Luigi Cucca, avvocato penalista e candidato per il Partito democratico alla Camera dei deputati – che abbassare l’ organico significa indebolire il tribunale di Nuoro che ha al suo interno un carico di lavoro importante con procedimenti penali di rilievo. Nuoro ha delle peculiarità che non hanno niente a che vedere con il numero di abitanti o l’estensione del territorio. Qui non si vedono processi ai colletti bianchi, ma la qualità  dei reati sui quali si lavora è notevole. Tanto è vero che Nuoro viene ancora considerata un’ottima palestra per la formazione dei magistrati”.

La tradizione forense del capoluogo barbaricino – quella che richiama i nomi di Busia, Oggiano, Pinna, Monni e Mastino – è ancora molto forte nonostante siano lontani i tempi dei sequestri di persona. “Ci sono nuove tipologie di reati – dice ancora Cucca – ma resistono anche alcuni dei vecchi reati più diffusi come rapine, omicidi, qualche faida che si riaccende, attentati agli amministratori, un ‘settore’ nel quale in Sardegna abbiamo il primato, traffico d’armi e traffico di sostanze stupefacenti. Insomma il lavoro non manca”.

Non è mai mancato, in effetti. Come i problemi. Perché prima dei ‘tagli’ c’è sempre stata la questione della effettiva copertura dei posti. “Il nostro tribunale – ricorda Cucca – con la carenza di organico ha sempre dovuto fare i conti e se le cose finora sono andate avanti è stato per la disponibilità di avvocati, magistrati e personale della cancelleria. In trent’anni di professione non ho mai visto l’organico al completo. Ma questa volta, si vuole dare un colpo mortale”.

Maria Giovanna Fossati

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