Durissima presa di posizione di Tirrenia-Cin (Compagnia Italiana di Navigazione) che denuncia una campagna di disinformazione volta ad accreditare la notizia – totalmente falsa – che ai sardi vengano praticate tariffe addirittura superiori a quelle dei non residenti. “Abbiamo già provveduto – comunica la compagnia in una nota-stampa – a denunciare per diffamazione chi ha generato questa “bufala” a tutela del buon nome della Società e dei diritti dei sardi, nonché ad avviare le conseguenti azioni civili per il risarcimento di tutti i danni subiti“.
Nella nota, la Tirrenia fa riferimento ad “alcuni organi di stampa” che “continuano a pubblicare la notizia” della tariffe più elevate per i residenti in Sardegna.”Questa informazione – denuncia la compagnia di navigazione – è assolutamente falsa e priva di fondamento e danneggia gravemente sia i sardi che devono viaggiare, indotti a scelte alternative, sia l’immagine della società, costretta a difendersi da continue campagne che diffondono questo convincimento menzognero nell’opinione pubblica e, nello specifico, nella clientela di Tirrenia. Per tale motivo Tirrenia smentisce categoricamente ogni notizia relativa alle dichiarazioni sulle maggiorazioni di prezzo per la clientela residente nella Regione Sardegna”.
La verifica, prosegue la Tirrenia, è semplice: basta andare sul sito www.tirrenia.it e simulare un preventivo. Risulterà subito chiaro che “le tariffe riservate ai residenti sono inferiori di circa il 30% rispetto a quelle dei non residenti e sono applicate su tutte le tratte gestite dalla compagnia”. Non solo, si legge ancora nella nota, “sebbene la Convenzione preveda che lo sconto venga applicato solo ai residenti, Tirrenia-Cin ha provveduto di sua iniziativa e in accordo con il FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, a estendere tale agevolazione anche a tutti i nativi e ai loro familiari“.
“Ciò che ci stupisce maggiormente – è la conclusione – è che chi ha la delicata responsabilità di informare l’opinione pubblica, abbia dato spazio a tali speculazioni senza mai fare alcuna controverifica”. Quindi l’annuncio dell’azione penale per diffamazione e di quella in sede civile per il risarcimento dei danni.
